Anche questo anno scolastico è finito: un anno diverso da quelli passati, sicuramente più difficile e faticoso. L’emergenza sanitaria che l’Italia ha attraversato dal marzo del 2020 ad oggi ha reso necessari, nell’arco di pochi giorni, provvedimenti che hanno richiesto alle scuole di attivare, per tutta la durata della sospensione delle attività didattiche in presenza, la didattica a distanza (DaD).
La DAD, una didattica fatta di: collegamento diretto o indiretto, immediato o differito, attraverso videoconferenze, videolezioni, chat di gruppo; trasmissione ragionata di materiali didattici, attraverso il caricamento degli stessi su piattaforme digitali e l’impiego dei registri di classe in tutte le loro funzioni di comunicazione e di supporto alla didattica, con successiva rielaborazione e discussione operata direttamente o indirettamente con il docente, l’interazione su sistemi e app interattive educative propriamente digitali… non il solo invio di materiali o la mera assegnazione di compiti, che non siano preceduti da una spiegazione relativa ai contenuti in argomento o che non prevedano un intervento successivo di chiarimento o restituzione da parte del docente... (Nota MI n. 388 del 17 marzo 2020)
Nell’intento del legislatore, la DAD aveva due chiari significati:
da un lato, sollecita l’intera comunità educante, nel novero delle responsabilità professionali e, prima ancora, etiche di ciascuno, a continuare a perseguire il compito sociale e formativo del “fare scuola”, ma “non a scuola” e del fare, per l’appunto, “comunità”. Mantenere viva la comunità di classe, di scuola e il senso di appartenenza, combatte il rischio di isolamento e di demotivazione. Le interazioni tra docenti e studenti possono essere il collante che mantiene, e rafforza, la trama di rapporti, la condivisione della sfida che si ha di fronte e la propensione ad affrontare una situazione imprevista. Dall’altro lato, è essenziale non interrompere il percorso di apprendimento.
La declinazione in modalità telematica degli aspetti che caratterizzano il profilo professionale docente, fa sì che si possa continuare a dare corpo e vita al principio costituzionale del diritto all’istruzione. Ma è anche essenziale fare in modo che ogni studente sia coinvolto in attività significative dal punto di vista dell’apprendimento, cogliendo l’occasione del tempo a disposizione e delle diverse opportunità (lettura di libri, visione di film, ascolto di musica, visione di documentari scientifici...) soprattutto se guidati dagli insegnanti.
La didattica a distanza può essere anche l’occasione per interventi sulle criticità più diffuse. (Nota MI n. 388 del 17 marzo 2020)( leggi l'articolo Il digitale, Didattica a distanza: un'opportunità per le scuole)
Ma cosa è successo realmente nelle scuole e nelle case dei nostri studenti?
Docenti, studenti e famiglie hanno vissuto una radicale trasformazione nel modo di insegnare e di apprendere, e la tecnologia, quando è stata usata in modo corretto ed efficace, si è dimostrata di aiuto nel mantenere la continuità didattica e salvaguardare il diritto allo studio, rappresentando così una grossa opportunità per le scuole, ma lasciando anche molti ragazzi disorientati e incapaci di fruire della DAD in modo efficace. La sfida di ogni scuola è stata proprio quella di capire che un approccio multimodale e digitale necessitava comunque di un’attenta e graduale progettazione, in un’ottica di reale inclusione per tutti.
Un ruolo importante ha e ha avuto il Dirigente scolastico, che, insieme al suo staff, non solo ha organizzato e coordinato tutta la comunità educante, ma ha cercato, e spesso trovato, collaborazioni con gli enti locali e regionali.
A cura di Viviana Rossi e Maria Enrica Bianchi
Biblio-sitografia
Emergenza sanitaria da nuovo Coronavirus. Prime indicazioni operative per le attività didattiche a distanza
Impatto della didattica digitale integrata (DDI) sui processi di apprendimento e sul benessere psicofisico degli studenti (allegato 1)
La didattica a distanza durante l’emergenza COVID-19: l’esperienza italiana
I giovani ai tempi del Coronavirus
Gli effetti della Dad su bambini e adolescenti
DAD e Adolescenti: il rischio di un'adolescenza vissuta a metà
P. Bianchi, Rapporto finale “Idee e proposte per una scuola che guarda al futuro” del 13 giugno 2020