L’importanza della formazione
La formazione continua dei docenti sta diventando sempre più una necessità per far fronte ai mutamenti sociali e culturali legati alla globalizzazione e alle innovazioni tecnologiche che influenzano il mondo dell’educazione. All’interno della scuola questa necessità di sviluppare le proprie competenze pedagogiche e didattiche è vissuta in modo significativo e sono molti i docenti che sentono anche il bisogno di adeguarsi al rapido sviluppo della tecnologia dell’informazione e della comunicazione, in particolare dopo tutto ciò che è successo nelle scuole in occasione della pandemia.
Negli ultimi anni poi le occasioni di formazione proposte ai docenti si sono moltiplicate anche grazie alla Legge 107/2015 che, con il comma 124, ha stabilito che la formazione dei docenti sia obbligatoria, permanente e strutturale.
Inoltre, il 7 gennaio 2016, il MIUR ha emanato la Nota n. 35, avente per oggetto Indicazioni e orientamenti per la definizione del piano triennale per la formazione del personale, in attuazione di quanto previsto proprio dalla Legge 107/2015.
Purtroppo, però, per alcuni docenti le occasioni di formazione sono soltanto la partecipazione a corsi in cui l’attività prevalente è assistere passivamente a lezioni di esperti… e ora per lo più da remoto. Pertanto è sempre più necessario creare situazioni di formazione anche utilizzando modalità differenti, attraverso attività laboratoriali, magari anche con docenti che sono già inseriti nella formazione e ne diventano veicolo.
Se consideriamo come finalità della formazione degli insegnanti il miglioramento della qualità del processo di insegnamento-apprendimento, per poter affrontare al meglio le sfide dell’inclusione e dell’integrazione, per valorizzare le caratteristiche individuali di tutti e quindi garantire il miglior servizio possibile agli alunni e alle loro famiglie, non possiamo pensare che siano solo alcuni docenti a formarsi: deve essere tutta la comunità scolastica, attraverso la creazione di una cultura organizzativa favorevole alla crescita degli adulti, in un ambiente di sviluppo professionale che riconosca e valorizzi il bagaglio di esperienze, conoscenze, abilità, interessi e competenze di tutti i docenti.
La costruzione e lo sviluppo dell’identità professionale dei docenti, però, dovrebbe avvenire in una situazione di condivisione e dialogo, perché ciò consentirebbe di confrontarsi e di prendere in considerazione i cambiamenti come una risorsa piuttosto che come una minaccia. I docenti devono “sentire” che la formazione li aiuterà a svolgere in modo più efficace le loro attività quotidiane.
Il ruolo di insegnante, infatti, richiede un elevato livello di professionalità e uno dei fattori più importanti per diventare un vero professionista è proprio quello di continuare ad apprendere nel corso della propria carriera. La formazione iniziale di un docente può essere intesa solo come la base su cui si andranno a costruire tutte le competenze necessarie ad affrontare gli sviluppi che la scuola richiede, in particolare in una società in continua mutazione.
Per favorire il processo di formazione continua e di aggiornamento dei docenti, il Ministero dell’Istruzione si è fatto promotore di diverse iniziative ed ora, proprio per l’importanza che riveste sempre di più la formazione dei docenti, è stato pubblicato il Decreto-legge 36 del 30 aprile 2022 che dispone Ulteriori misure urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) (22G00049)(GU Serie Generale n.100 del 30-04-2022). Entrata in vigore del provvedimento: 01/05/2022. (Lo approfondiremo nello SCARICABILE 1)
Oggi facciamo un ulteriore passo avanti per dare stabilità al sistema d’Istruzione, sottolinea in un’intervista il Ministro Patrizio Bianchi,… prevediamo un percorso chiaro e definito per l’accesso all’insegnamento e per la formazione continua dei docenti lungo tutto l’arco della loro vita lavorativa. Puntiamo sulla formazione come elemento di innovazione e di maggiore qualificazione di tutto il sistema. (…) Gli insegnanti sono il perno dei nostri istituti e devono avere un quadro strutturato di inserimento, il giusto riconoscimento professionale e strumenti che consentano un aggiornamento costante, indispensabile per svolgere il loro compito di guida delle nuove generazioni.
Molti, invece, i dubbi dei sindacati. In primis quello secondo il quale, per dare vita ad un fantomatico sistema di formazione "incentivata", toglie risorse economiche e di personale a una scuola già sofferente, disattende le promesse di investimento e soffoca, con una gittata a lungo termine (2030), ogni speranza di rilancio e valorizzazione del sistema d’istruzione!. (Comunicato della Cisl-scuola)
Ma il PNRR non doveva portare soprattutto nuovi investimenti e risorse fresche per il rilancio della scuola?
Ricordiamo che il Decreto n. 36/2022 deve ancora passare al vaglio del Parlamento per essere convertito in legge, pertanto alcuni contenuti dello stesso potrebbero essere soggetti a modifiche che, ci si augura, siano migliorative e non si continui a pensare di pagare la formazione con i tagli sui docenti.
In ogni caso, non si può negare che la formazione sia ormai diventata un imperativo normativo, ma, secondo noi, dovrebbe essere soprattutto un dovere morale di ogni insegnante che decida di ripensare consapevolmente al proprio modo di lavorare, al proprio sviluppo professionale, per avere conseguenze sempre più positive sui propri studenti, sulla propria comunità scolastica e sulla società intera.
Approfondimenti sull’argomento nei due scaricabili:
1. Capitolo VIII (Istruzione) del Decreto-legge 36 del 30 aprile 2022
2. La formazione continua e la Scuola di alta formazione
A cura di Viviana Rossi e Maria Enrica Bianchi
BIBLIO/SITOGRAFIA
• Decreto-legge 36 del 30 aprile 2022 Ulteriori misure urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) (22G00049)(GU Serie Generale n.100 del 30-04-2022)
• https://pnrr.istruzione.it/riforme/reclutamento-del-personale-docente-2/