Abbiamo già parlato di PEI (Piano Educativo Individualizzato) in un recente articolo del nostro blog (In arrivo il nuovo modello di PEI) ma ora è uscito il decreto attuativo, il Decreto interministeriale n. 182 del 29 dicembre 2020, che ha non solo confermato i modelli nazionali di Piano Educativo Individualizzato da adottare da parte delle istituzioni scolastiche, ma anche definito le nuove modalità per l'assegnazione delle misure di sostegno.
Con l'approvazione di questo ultimo decreto, che termina l’iter normativo iniziato con il Decreto Legislativo n. 66/2017 e il successivo Decreto Legislativo n. 96/2019, il nuovo modello nazionale di PEI diventa parte integrante del progetto individuale di ogni studente e studentessa con disabilità.
In questo documento, ai fini di realizzare il diritto all’educazione e all’istruzione, vengono descritti risorse e vincoli dell’alunno disabile, interventi specifici stabiliti per un determinato periodo di tempo, indicatori di prestazione, progetti didattico-educativi individualizzati e personalizzati, realistiche forme di integrazione tra attività scolastiche ed extrascolastiche…
Ricordiamo che il PEI è il documento redatto (ai sensi del comma 5 art. 12 L. n. 104 del 1992), all’inizio di ciascun anno scolastico, dagli insegnanti curricolari e di sostegno, in collaborazione con genitori e operatori sanitari individuati dall’ASL e, se necessario, con l’aiuto dell’operatore psico-pedagogico, per definire i metodi, i criteri di valutazione e descrivere gli interventi educativi e didattici individualizzati e personalizzati destinati all’alunno
È parte integrante della programmazione educativo-didattica di classe e contiene:
- finalità e obiettivi didattici e in particolare gli obiettivi educativi, di socializzazione e gli obiettivi di apprendimento riferiti alle diverse aree, perseguibili nell’anno anche in relazione alla programmazione di classe;
- gli itinerari di lavoro (le attività specifiche);
- i metodi, i materiali, i sussidi e tecnologie con cui organizzare la proposta, compresa l’organizzazione delle risorse (orari e organizzazione delle attività);
- i criteri e i metodi di valutazione;
- le forme di integrazione tra scuola ed extra-scuola (vai al sito del MIUR).
Il PEI, naturalmente, è soggetto a verifica. Alle verifiche periodiche partecipano gli operatori scolastici (insegnanti di classe, insegnante di sostegno, insegnante psicopedagogista), gli operatori dei servizi dell'ASL e i genitori dell'alunno. E sono proprio le Linee guida, che si presentano come un prospetto riassuntivo della normativa sull’inclusione scolastica in Italia, che affermano che la partecipazione attiva di tutte le componenti della “comunità educante” deve tradursi nelle varie forme di collaborazione e attuarsi sempre nel rispetto delle specifiche competenze e dei rispettivi ruoli.
Come abbiamo già spiegato in un nostro articolo sulla figura del docente per il sostegno (I nuovi insegnanti per il sostegno tra essere e avere), nel processo di inclusione scolastica dell’alunno con disabilità possono essere coinvolte figure professionali diverse oltre all’insegnante di sostegno: gli insegnanti curricolari, l'assistente educativo, l’assistente di base… ognuno con un ruolo definito e con funzioni ben precise che non sempre però sono chiare.
Innanzitutto, occorre ribadire il ruolo dell’insegnante di sostegno, che, ricordiamo, non è l’insegnante dell’alunno con disabilità ma è un insegnante specializzato assegnato alla classe per favorire il processo di integrazione del disabile e che pertanto può diventare una risorsa per l’intera classe. Non solo, ma, dal momento che parliamo di inclusione, ogni docente che ruota attorno allo studente disabile dovrebbe possedere non solo le competenze necessarie per insegnare la sua disciplina, ma quelle che riguardano in modo particolare le competenze della “pedagogia speciale”, che si chiama così proprio perché presta particolare attenzione alla specificità dei diversi bisogni educativi.
Infatti, nella Nota di presentazione dei nuovi modelli a firma del Capodipartimento Dottor Bruschi, è richiamato il principio della corresponsabilità educativa, che comporta, ai fini dell’inclusione, una duplice prospettiva: da un lato, l’alunno con disabilità è preso in carico dall’intero team/consiglio di classe; dall’altro, il docente di sostegno è, a sua volta, una risorsa per l’intero ambiente di apprendimento… (leggi il documento)
Nella Nota si precisa anche che i nuovi modelli di PEI saranno universalmente adottati a decorrere dall’anno scolastico 2021/22, al fine di consentire alle istituzioni scolastiche di adeguare la progettazione educativo-didattica alle nuove norme sull’inclusione.
Sono invece da attuare immediatamente altre disposizioni del DM 182/2020:
- il “PEI provvisorio”, cioè il PEI redatto in via provvisoria per l'anno scolastico successivo sarà utilizzato sin dal corrente anno ed elaborato entro il 30 giugno 2021 per gli alunni che hanno ricevuto certificazione della condizione di disabilità ai fini dell’inclusione scolastica, allo scopo di definire le proposte di sostegno didattico o di altri supporti necessari per sviluppare il progetto di inclusione relativo all'anno scolastico successivo;
- il Curricolo dell’alunno, con le specifiche relative al tipo di percorso didattico seguito, (vedi paragrafo 8.3, “Il percorso di studio dello studente con disabilità e la validità del titolo” delle Linee guida).
Per quanto riguarda l’applicazione delle norme relative alle nuove modalità di certificazione della disabilità, la Nota di Bruschi afferma che, in attesa delle previste Linee guida da parte del Ministero della Salute, le procedure di iscrizione per il prossimo anno scolastico seguiranno ancora la prassi corrente e alla domanda di iscrizione, in caso di alunni o studenti con disabilità, andranno allegate le certificazioni e le diagnosi previste dalle norme vigenti.
A cura di Viviana Rossi e Maria Enrica Bianchi