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Nuova normativa sulla valutazione: non solo giudizi sintetici
Valutazione per la primaria e voto in condotta per la secondaria di primo grado
Le recenti novità sulla valutazione della scuola primaria e sul voto in condotta per la secondaria di primo grado si inseriscono nel seguente quadro normativo:
- LEGGE n.150 del 1 ottobre 2024, che disciplina le modalità della valutazione periodica e finale degli apprendimenti degli alunni della scuola primaria e le modalità della valutazione del comportamento degli alunni della scuola secondaria di primo grado;
- ORDINANZA MINISTERIALE n. 3 del 9 gennaio 2025, che dà ulteriori indicazioni in merito alla valutazione degli apprendimenti nella scuola primaria e alla valutazione del comportamento nella scuola secondaria di primo grado, in un’ottica di valutazione educativa e formativa.
- CIRCOLARE MINISTERIALE n. 2867 sulla valutazione del 23 gennaio 2025, in cui si forniscono indicazioni utili al fine di definire i criteri di valutazione da inserire nel Piano triennale dell’offerta formativa (PTOF) in coerenza con le novità introdotte dalla normativa.
Il 1° ottobre 2024 è entrata in vigore la Legge n. 150, che, insieme all'Ordinanza Ministeriale del 10 gennaio 2025, segna il passaggio a un nuovo sistema di valutazione periodica e finale degli apprendimenti nella scuola primaria, attraverso l'introduzione dei giudizi sintetici (Ottimo, Distinto, Buono, Discreto, Sufficiente, Non sufficiente) e sarà riferita a ciascuna disciplina di studio (abrogando così l’art. 1 del Decreto legge n. 22 dell’8 aprile 2020 secondo cui la valutazione finale degli apprendimenti degli alunni della primaria doveva essere espressa attraverso un giudizio descrittivo riferito a differenti livelli di apprendimento).
"Le nuove disposizioni intervengono sulla valutazione periodica e finale degli apprendimenti riferita a ciascuna delle discipline di studio previste dalle Indicazioni nazionali per il curricolo, ivi compreso l’insegnamento trasversale di educazione civica di cui alla legge 20 agosto 2019, n. 92, sostituendo i giudizi descrittivi con giudizi sintetici correlati alla descrizione dei livelli di apprendimento raggiunti."
(C.M. del 23-01-2025.pdf)
Molto importanti queste precisazioni della Nota ministeriale: "Al fine di rendere chiara, trasparente e comprensibile la valutazione degli apprendimenti, l’Allegato A all’ordinanza descrive i sei giudizi sintetici, tenendo in considerazione diverse aree, quali la padronanza e l’utilizzo dei contenuti disciplinari, delle abilità e delle competenze maturate, l’uso del linguaggio specifico, l’autonomia e la continuità nello svolgimento delle attività anche in relazione al grado di difficoltà delle stesse, la capacità di espressione e rielaborazione personale. Spetta a ciascuna istituzione scolastica, a norma di quanto previsto dall’articolo 4 del DPR 275/1999, declinare tali descrizioni per ciascuna disciplina e anno di corso (es. attraverso griglie, tabelle e rubriche di valutazione), tenendo a riferimento le Indicazioni nazionali per il curricolo vigenti e i curricoli di istituto inseriti nei Piani triennali dell’offerta formativa. Pertanto, il collegio dei docenti, in coerenza con le suddette novità, delibera i criteri e le modalità di valutazione degli apprendimenti che vengono inseriti nel PTOF e resi pubblici."
(C.M. del 23-01-2025.pdf)
Da queste parole si evincono i seguenti punti fondamentali:
- nella scuola primaria la valutazione periodica e finale per ogni disciplina è espressa in giudizi sintetici integrati da una descrizione dettagliata dei livelli di apprendimento raggiunti dagli alunni;
- ogni istituzione scolastica ha la facoltà di inserire nel documento di valutazione i principali obiettivi di apprendimento disciplinari ritenuti indispensabili per il raggiungimento dei traguardi per lo sviluppo delle competenze;
- ogni istituzione scolastica può declinare le descrizioni per ciascuna disciplina tenendo conto delle Indicazioni nazionali per il curricolo e dei Curricoli di istituto inseriti nei PTOF (Piani triennali dell’offerta formativa);
- la valutazione in itinere è affidata ai singoli docenti e può essere espressa nelle forme ritenute più opportune (attraverso griglie, tabelle e rubriche di valutazione …): l’importante è che registri il progresso negli apprendimenti degli alunni e consenta di rimodulare la progettazione curricolare anche ai fini dell’individualizzazione e della personalizzazione dei percorsi, in conformità con i criteri e le modalità definiti dal Collegio dei docenti e inseriti nel PTOF.
Nelle indicazioni fornite alle scuole dalla NOTA del 23 gennaio 2025 si specifica che la Legge 150/2024 dispone che le nuove modalità di valutazione abbiano decorrenza dall’anno scolastico in corso. Tuttavia, per permettere alle istituzioni scolastiche di apportare le necessarie modifiche ai criteri di valutazione già precedentemente definiti nei loro PTOF, di adeguare i registri elettronici e i documenti di valutazione sia per la scuola primaria sia per la secondaria di primo grado e di fornire alle famiglie degli alunni le necessarie informazioni sulle novità introdotte, l’Ordinanza ministeriale prevede che le nuove modalità di valutazione siano applicate a partire dall’ultimo periodo dell’anno scolastico 2024/2025, definito in base all’autonoma determinazione di ciascuna istituzione scolastica (trimestre, quadrimestre o pentamestre).
"A puro titolo esemplificativo, si riportano nella Scheda allegata alla presente nota alcune possibili impostazioni del documento di valutazione che possono essere utilizzate secondo modalità individuate dalle singole istituzioni scolastiche, nell’esercizio della loro autonomia". (C.M. del 23-01-2025.pdf)
(Approfondimento nelle scaricabile 1_Allegato A - Descrizione dei giudizi sintetici per la valutazione degli apprendimenti nella scuola primaria)
Non solo. L’ Ordinanza sopra citata sottolinea che: "La valutazione degli apprendimenti nella scuola primaria concorre, insieme alla valutazione del processo formativo, alla maturazione progressiva dei traguardi di competenza definiti dalle Indicazioni Nazionali ed è coerente con gli obiettivi di apprendimento declinati nel curricolo di istituto."
Si è inteso, quindi, mantenere la prospettiva formativa, per non disperdere ma valorizzare il lavoro fatto dalle istituzioni scolastiche negli ultimi anni per individuare e inserire nel PTOF gli obiettivi di apprendimento, oggetto di valutazione periodica e finale per ogni classe e ogni disciplina.
(La valutazione, Lattes Editori)
Restano ferme anche le disposizioni di cui all’art. 3 del d.lgs. 62/2017 per l’ammissione alla classe successiva o alla prima classe di scuola secondaria di primo grado.
"Si ricorda che la non ammissione è disposta all’unanimità dai docenti della classe solo in casi eccezionali e comprovati da specifica motivazione, sulla base dei criteri definiti da collegio dei docenti. In ogni caso, tenuto conto del valore formativo della valutazione, la scuola provvede a segnalare tempestivamente e opportunamente alle famiglie degli alunni le specifiche strategie per il miglioramento degli apprendimenti che adotta nell'ambito della propria autonomia didattica e organizzativa, anche per personalizzare i percorsi e far emergere i talenti di ciascuno."
Per quanto riguarda gli studenti con disabilità (Legge 104/1992) o con disturbi specifici dell’apprendimento (DSA, Legge 170/2010) l’articolo 4 dell’OM del gennaio 2025 afferma che:
- "La valutazione degli alunni con disabilità certificata è correlata agli obiettivi individuati nel piano educativo individualizzato (PEI), predisposto ai sensi del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 66.
- La valutazione degli alunni con disturbi specifici dell’apprendimento tiene conto del piano didattico personalizzato (PDP), predisposto dai docenti contitolari della classe ai sensi della legge 8 ottobre 2010, n. 170."
E per il voto di “condotta” degli alunni della scuola secondaria di primo grado?
La valutazione del comportamento degli alunni della scuola secondaria di primo grado viene così modificata dall’ Articolo 5 dell’OM 2024:
- "A decorrere dall’anno scolastico 2024/2025, salvo quanto stabilito dall’articolo 7, la valutazione periodica e finale del comportamento degli alunni della scuola secondaria di primo grado è espressa con voto in decimi, ai sensi di quanto disposto dall’articolo 2, comma 5 del Decreto valutazione, fermo restando quanto previsto dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 24 giugno 1998, n. 249.
- Il voto attribuito al comportamento degli alunni in sede di scrutinio finale è riferito all’intero anno scolastico.
- In sede di scrutinio finale, il consiglio di classe delibera la non ammissione alla classe successiva o all’esame di Stato per gli alunni a cui è attribuito un voto di comportamento inferiore a sei decimi."
(Approfondimento nelle scaricabile 2_La valutazione del comportamento nella scuola primaria e nella secondaria di primo grado)
Esce di scena, dunque, il giudizio sintetico, previsto dalla precedente normativa, per essere sostituito dal voto in decimi, che sembra essere più gradito alle famiglie e all’opinione pubblica. Sembra che il voto numerico sia considerato nell’immaginario collettivo non solo più chiaro ed efficace, ma anche lo strumento più incisivo per favorire un maggior rigore formativo.
Nel mondo della scuola non tutti la pensano così, ma quasi tutti sperano che almeno questo cambiamento possa diventare un’occasione efficace per risolvere la problematica delle troppe manifestazioni di disagio giovanile e per condividere collegialmente nuovi criteri di valutazione del comportamento… magari anche con studenti e famiglie.
La responsabilità si dovrebbe costruire insieme, non imporre dall’alto.
Molti si chiedono: ma perché recuperare i giudizi sintetici? I livelli di apprendimento presenti nella scheda di valutazione non erano chiari?
Lo scopo della recente normativa (Legge 150/2024, Ordinanza e Circolare ministeriali del gennaio del 2025), come già scritto sopra, sembra essere quello di migliorare la comunicazione con le famiglie e rendere la valutazione più comprensibile.
Secondo il Ministro Valditara, i giudizi sintetici, se utilizzati in modo mirato, possono offrire un feedback immediato e comprensibile a studenti e studentesse.
Allo stesso tempo, questi giudizi dovrebbero rappresentare un ponte tra scuola e famiglia, perché comunicano in modo comprensibile e trasparente i traguardi raggiunti.
La chiarezza comunicativa favorisce una collaborazione costruttiva tra genitori e insegnanti, creando un’alleanza educativa che ha come obiettivo comune il benessere e la crescita del bambino.
Però, sostengono alcuni esperti, "Limitarsi a mettere un voto non aiuta nessuno. L’unica strada è il dialogo e il confronto sia con lo studente che con i suoi genitori. E questo vale soprattutto per le famiglie meno attrezzate culturalmente, che più delle altre devono essere aiutate a capire che il voto non definisce il proprio figlio."
(La competizione causa l’infelicità)
Sarà proprio per questo che l'Ordinanza sottolinea la finalità formativa della valutazione (Articolo 2, comma 1) come un punto fermo da tenere ben presente nella pratica didattica?
Non solo. Ricorda anche che la valutazione rimane strumento per migliorare l'insegnamento e l'apprendimento e non è da considerare solo come un momento accessorio e burocratico di fine percorso.
Forse, però, non si chiarisce abbastanza che l'oggetto della valutazione non dovrebbe essere l'alunno/a, ma gli obiettivi di apprendimento, e che la valutazione dovrebbe essere un confronto tra i risultati attesi (obiettivi) e le manifestazioni degli apprendimenti (risultati osservati).
Il dubbio, quindi, c’è: come può il giudizio sintetico chiarire tutto ciò?
Si ricorda che valutare significa dare valore e non misurare!
Per questo ci auguriamo che i docenti continuino ad usare la valutazione formativa almeno in itinere, visto che l'Ordinanza ribadisce proprio il ruolo della valutazione in itinere (strumento quotidiano per comunicare la valutazione del processo formativo ad alunni e famiglie) e aggiunge che "resta espressa nelle forme che il docente ritiene opportuno."
(Articolo 3, comma 5 dell'OM del 10/01/2025).
Si ricorda anche che la valutazione formativa non mira solo a rilevare l'acquisizione di conoscenze, abilità e competenze, ma permette all'alunno/a di capire dove deve arrivare e che cosa deve fare per arrivarci e, nello stesso tempo, all’insegnante di conoscere meglio l'alunno/a, di descrivere che cosa e come apprende, di soffermarsi sugli errori, valorizzarli e usarli come fonti di informazioni per correggere sia il processo di apprendimento che il processo di insegnamento.
Come affermano i pedagogisti americani Wiggins e McTighe, "gli insegnanti sono progettisti e un atto essenziale della loro professione è appunto la progettazione del curricolo e delle esperienze di apprendimento che rispondano a determinate finalità. I progettisti dell’educazione scolastica devono essere consapevoli e solleciti nei confronti dei propri utenti… dato che l’efficacia del curricolo e della valutazione è fondamentalmente determinata dal conseguimento degli apprendimenti desiderati".
Ed è proprio questo che noi ci auguriamo possa accadere.
Conclusioni
Considerato che le recenti modifiche normative sono intervenute, sia per la scuola primaria sia per la scuola secondaria di primo grado, ad anno scolastico già avviato, la Nota ministeriale del 23 gennaio 2025 consiglia alle scuole, nell’ambito della loro autonomia, di prestare particolare attenzione a garantire coerenza e continuità tra le valutazioni dell’ultimo periodo didattico e le valutazioni in itinere e periodiche già effettuate.
Non solo, ma, per un’efficace informazione alle famiglie sulle novità introdotte, si raccomanda di curare con particolare attenzione le modalità e i tempi della comunicazione scuola-famiglia, anche attraverso i consueti canali (riunioni, assemblee di classe, uso eventuale del registro elettronico… ).
Ma, al di là di queste informazioni normative e organizzative, ci piacerebbe condividere con voi la speranza che non vada dimenticato il valore formativo di una valutazione che deve continuare a precedere, accompagnare e seguire i progressi tanto negli apprendimenti quanto nel comportamento degli studenti.
(La valutazione, Lattes Editori)
Inoltre, non vorremmo andassero dimenticate le parole contenute nel D.lgs. 62/2017, art. 1: "La valutazione ha per oggetto il processo formativo e i risultati di apprendimento delle alunne e degli alunni, delle studentesse e degli studenti delle istituzioni scolastiche del sistema nazionale di istruzione e formazione, ha finalità formativa ed educativa e concorre al miglioramento degli apprendimenti e al successo formativo degli stessi, documenta lo sviluppo dell’identità personale e promuove la autovalutazione di ciascuno in relazione alle acquisizioni di conoscenze, abilità e competenze…"
BIBLIO/SITOGRAFIA
- Legge n.150 del 1 ottobre 2024
- Ordinanza Ministeriale n. 3 del 9 gennaio 2025
- Circolare Ministeriale n. 2867 sulla valutazione del 23 gennaio 2025
- Valutare il comportamento
- I punti fermi della valutazione
- La valutazione, Lattes Editori
- La valutazione come causa di malessere o come strumento orientativo e migliorativo
- Il rispetto come prevenzione della violenza
A cura di Viviana Rossi e Maria Enrica Bianchi
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