La crisi che ha interessato il nostro Paese a seguito della pandemia da Covid-19 ha imposto ai dirigenti scolastici, ai docenti, a tutto il personale della scuola uno straordinario impegno per assicurare comunque, nelle difficili condizioni date, il percorso scolare. Ciò nonostante, questo secondo anno scolastico “in pandemia” ha fatto emergere con maggiore chiarezza diffuse privazioni sociali, culturali, economiche. Si sono esacerbate le differenze e l’impatto sugli studenti in termini di apprendimenti e fragilità. Gli effetti più dannosi della crisi economica, conseguenza della pandemia, si stanno riversando sulle fasce sociali più deboli, sulle famiglie a basso reddito, sugli studenti con bisogni educativi speciali, determinando nuove “povertà educative".
Comincia proprio con queste parole la Nota n. 643 del Capodipartimento Stefani Versari, avente come oggetto “Piano scuola estate 2021. Un ponte per il nuovo inizio” pubblicata il 27 aprile dal Ministero dell’Istruzione. (Scopri il sito dedicato al Piano scuola estate 2021)
L’obiettivo del Piano è quello di rendere disponibili alle scuole risorse economiche e strumenti che consentano di rinforzare e potenziare le competenze disciplinari degli studenti, ma soprattutto di recuperare la socialità persa in questi mesi di pandemia, gettando una specie di “ponte” per il passaggio al nuovo anno scolastico 2021/2022.
Utilizzeremo questo periodo estivo per costruire un nuovo inizio. Riporteremo la scuola al centro della comunità, creando spazi di potenziamento delle competenze e di recupero delle relazioni, ha sottolineato il ministro Patrizio Bianchi in un’intervista di questi ultimi giorni.
Ed è proprio per questo che sono stati messi a disposizione 510 milioni di euro per la scuola: 150 milioni arrivano direttamente dal Decreto Sostegni, 320 da risorse europee appositamente stanziate per la scuola e 40 dai finanziamenti per il contrasto delle povertà educative. I finanziamenti del Decreto Sostegni saranno stanziati attraverso un decreto ad hoc del ministero per una media di circa 18 mila euro a scuola. Per quanto riguarda i 320 milioni, invece, sarà disponibile un bando che scadrà il 21 maggio. Le risorse stanziate saranno destinate soprattutto alle aree più fragili del Paese e le attività previste dal Piano saranno integrate con le altre eventualmente organizzate dagli enti locali.
Certamente un piano con un grosso valore sociale, specie con riferimento ai soggetti meno tutelati, come conferma la stessa nota ministeriale: Il prossimo periodo estivo diviene prima preziosa occasione perché le istituzioni scolastiche - esercitando l’autonomia didattica ed organizzativa loro attribuita - attivino, in relazione allo specifico contesto territoriale e sociale, azioni personalizzate di contrasto alle vecchie e nuove povertà educative, così come alle pregresse e sopraggiunte fragilità.
Quali potranno essere le modalità più adeguate a realizzare “il ponte formativo”?
Lo precisa bene la nota: … sono quelle che favoriranno la restituzione agli studenti di quello che più è mancato in questo periodo: lo studio di gruppo, il lavoro in comunità, le uscite sul territorio, l’educazione fisica e lo sport, le esperienze accompagnate di esercizio dell'autonomia personale. In altri termini, attività laboratoriali utili al rinforzo e allo sviluppo degli apprendimenti, per classi o gruppi di pari livello. Il tutto nella logica della personalizzazione e in relazione alla valutazione degli apprendimenti desunte dal percorso nell'anno scolastico. Occorre che le attività ideate consentano di restituire, con ampiezza, spazi e tempi di relazione, favorendo il rinforzo delle competenze acquisite in contesti formali, informali e non formali, in linea con l’Obiettivo 4 dell’Agenda 2030.
Come dovrebbe funzionare il Piano?
Il Piano si articolerà in tre diverse fasi:
1. a giugno si punterà al potenziamento degli apprendimenti: si svolgeranno attività di laboratorio, scuola all’aperto, sessioni di studio di gruppo;
2. a luglio e agosto, si punterà al recupero della socialità. Si svolgeranno attività di potenziamento degli apprendimenti, affiancate da attività riguardanti arte, musica, sport… che potranno essere svolte in spazi aperti delle scuole, ma anche di teatri, cinema, musei, parchi, centri sportivi. Ci saranno laboratori di educazione motoria, canto, musica, arte, scrittura creativa, educazione alla cittadinanza, lingue, potenziamento delle competenze digitali;
3. a settembre, fino all’avvio delle lezioni, si svolgeranno attività di potenziamento delle competenze come preparazione all’avvio del nuovo anno scolastico.
Le attività potranno svolgersi in spazi aperti delle scuole e del territorio, con il coinvolgimento del terzo settore, di educatori ed esperti esterni.
La partecipazione al "Piano estate 2021” sarà volontaria sia per gli studenti sia per i docenti e le varie iniziative delle Istituzioni scolastiche, saranno declinate (con determinazioni degli Organi collegiali) in ragione dello specifico contesto, stabilendo “relazioni di comunità” con le risorse del territorio e adottando per quanto possibile veri e propri “patti educativi per la formazione": precisa la Nota.
In ogni caso, quello che conta è che le attività vengano collocate in una “cornice di senso”: cioè che esse siano ancorate a ciò che si è fatto e che diano origine a esperienze e a percorsi che poi vengano assunti e sviluppati nel prossimo anno scolastico.
È assolutamente necessario, secondo la Nota, il coinvolgimento degli alunni con certificazione ai sensi della Legge 104/1992 e di quelli con bisogni educativi specifici: ciò che ogni istituzione scolastica, in accordo con le famiglie, decide di fare insieme a questi studenti in difficoltà deve avere per loro un significato evolutivo, come per tutti gli altri.
Una parte molto importante del documento di Versari è quella sulla valutazione e insegnamento “compensativo”, che approfondiremo nello SCARICABILE 2 di questo articolo.
A cura di Viviana Rossi e Maria Enrica Bianchi