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Psicologo a scuola: chi è e cosa fa

Il ruolo dello psicologo a scuola

Negli ultimi anni i profondi cambiamenti, avvenuti dal punto di vista sociale, culturale, politico, economico, hanno esercitato una significativa influenza anche all’interno delle nostre istituzioni scolastiche, contribuendo all’emergere di nuove e specifiche esigenze.
Inoltre, come testimoniato da recenti casi di cronaca, stiamo assistendo allo sviluppo di un crescente malessere e di difficoltà relazionali tra i vari protagonisti del mondo scolastico: docenti, alunni, genitori, operatori scolastici …
Nel corpo docenti si sente sempre di più la necessità di una figura come quella dello psicologo scolastico, non solo in un'ottica di prevenzione, ma anche e soprattutto per garantire quotidianamente il benessere nei vari ambienti scolastici.
Lo psicologo viene visto, infatti, come una risorsa sia per la prevenzione dei disagi psico-comportamentali di studentesse e studenti sia per il potenziamento di percorsi progettuali per la promozione del benessere psico-relazionale di tutti i soggetti della scuola.
Purtroppo, però, nel nostro sistema di istruzione e formazione questo ruolo, non ancora previsto di diritto e per legge, rimane a totale discrezione del Dirigente scolastico e del Consiglio di Istituto, sulla base delle risorse economiche, delle caratteristiche dell’utenza e del Dirigente stesso, mentre dovrebbe diventare una presenza stabile e strutturata in ogni scuola del territorio nazionale.

Come diventare psicologo scolastico: qualifiche e bandi

È una figura professionale con un’esperienza formativa e/o pratica nel campo della psicologia scolastica, un ramo applicativo della psicologia, che impiega i principi della psicologia dell'educazione e dello sviluppo, della psicologia clinica e di comunità, per rispondere alle esigenze di benessere e di garanzia di apprendimento di bambini/e, di ragazzi/e, in collaborazione con docenti e famiglie.

Prima di diventare psicologo scolastico è necessario formarsi per diventare psicologo. Pertanto:

  • laurearsi in psicologia
  • fare un tirocinio formativo
  • superare l’Esame di stato

Quindi, viene suggerita l’iscrizione a un master universitario in Psicologia scolastica, un percorso davvero professionalizzante per lavorare come psicologo scolastico.

Lo psicologo scolastico non si sostituisce a nessuna delle figure d’istituto, ma svolge una consulenza di sistema, rivolta alle ragazze e ragazzi, ai docenti, al personale tutto e all’organizzazione.
(Psicologo scolastico: un aiuto non solo per gli studenti ma anche per docenti e genitori)

Secondo dati statistici, il 50% degli psicologi in Europa lavora almeno in parte nelle scuole.

L’Italia è stata protagonista di una serie di manovre legislative che per molti anni non hanno trovato particolare diffusione o applicazione concreta.
Negli ultimi anni, in Parlamento sono stati presentati diversi disegni di legge per l’istituzione dello psicologo scolastico che, per il momento, però, non hanno ricevuto un'approvazione ufficiale.

Nel Dossier n° 224 della Camera dei Deputati sono presenti delle Schede di lettura (13 dicembre 2023) sulle ultime due proposte di legge sull’Istituzione della figura professionale dello psicologo scolastico nelle scuole di ogni ordine e grado: A.C. 247 On. Marrocco (con 7 articoli) e A.C. 520 On. Di Lauro (con 4 articoli).

Entrambi le proposte di legge, in modo più o meno approfondito, propongono la figura di uno psicologo con competenze mirate e applicabili nei contesti scolastici, quale punto di riferimento per il benessere psicofisico di alunni/studenti, famiglie e tutto il personale.

Entrambi le proposte prevedono una copertura finanziaria annua per l'attuazione della legge… ma, per ora non sono ancora state firmate!

È stato firmato, invece, il 20 marzo 2024 il Protocollo d’intesa tra Il Ministero dell’istruzione e del merito (MIM) e il Consiglio Nazionale Ordine Psicologi (CNOP), volto ad attivare concretamente l’assistenza psicologica delle istituzioni scolastiche a livello nazionale per supportare il mondo della scuola nella prevenzione del disagio psicologico e nella promozione del benessere di tutti i vari attori.

Purtroppo però il Protocollo non prevede nuovi o maggiori oneri a carico del MIM e delle istituzioni scolastiche coinvolte.
(Vedi approfondimento - Un Protocollo di intesa disciplina l’assistenza psicologica nelle scuole in Italia)

Cosa succederà dopo il Protocollo d'intesa tra MIM e CNOP?

Con il protocollo firmato a marzo si cerca di riprendere un percorso concreto per l’inserimento della consulenza psicologica nella scuola a servizio di tutta la comunità scolastica.
Per ora speriamo si concretizzi l’impegno di entrambi le parti di:

  •  avviare, in via sperimentale, la progettazione di presidi territoriali di esperti psicologi, a supporto delle istituzioni scolastiche;
  • supportare le istituzioni scolastiche nell’attuazione di percorsi progettuali volti a prevenire e contrastare la violenza e il bullismo;
  • dare adeguata diffusione al presente protocollo attraverso piani di comunicazione, congiuntamente o singolarmente;
  • costituire un Comitato paritetico per valutare e proporre ulteriori progettualità e iniziative;
  • prevedere successivi accordi per individuare specifiche forme di collaborazione tra gli Uffici Scolastici Regionali ed i Consigli territoriali dell’Ordine degli psicologi.

Nell’attesa proviamo a conoscere meglio questa figura: Cosa può fare lo psicologo scolastico? Chi può aiutare? Quando può intervenire? Come potrà operare?…

Lo psicologo scolastico: ruolo e attività

Può lavorare in rete con DS, docenti famiglie e studenti per migliorare il benessere scolastico: diagnosticando il disagio scolastico, prevenendo e intervenendo in caso di disagio e dispersione scolastica.

Può costruire e attuare serate di sensibilizzazione per genitori o interventi formativi per gli insegnanti sui seguenti argomenti:

  • gestione dei conflitti del gruppo classe;
  • mediazione tra insegnanti e famiglie;
  • miglioramento dell’autostima e della consapevolezza delle emozioni negli studenti;
  • formazione del corpo docente sul riconoscimento precoce di varie problematiche e delle modalità per affrontarle.

Una delle attività che lo psicologo scolastico potrà realizzare per far fonte a tutti i suoi compiti può essere quella di strutturare uno sportello d'ascolto e di consulenza psicologica, che dovrebbe orientare le persone rispetto alla difficoltà che stanno vivendo.
Lo psicologo scolastico coinvolto in tale servizio può agire su almeno 4 obiettivi:

  1. prevenzione del disagio
  2. sostegno
  3. promozione del benessere
  4. orientamento e informazione

Un altro aspetto importante è il rispetto del Codice deontologico, che lo psicologo che si occupa di uno sportello d'ascolto deve rispettare come qualsiasi altro psicologo, ma lui a scuola non potrà fare terapie psicologiche, prescrivere farmaci ed emettere certificazioni!

Chi può aiutare lo psicologo scolastico?

  • Può gestire lo sportello di ascolto per studenti e/o docenti.
  • Può aiutare l’intera comunità scolastica: tutti gli studenti singolarmente, gruppi e/o classi , docenti, genitori, personale ATA… DS.
  • Può progettare, realizzare e supervisionare interventi in aula di prevenzione e di formazione.
  • Può aiutare i docenti a gestire lo stress della gestione della in classe, promuovendo dinamiche relazionali equilibrate, che si esplicitano in comportamenti tolleranti, inclusivi e di accettazione consapevole di sé e degli altri.
  • Può aiutare i docenti a individuare quei fattori legati all’ambiente scolastico che rendono più o meno facile l’apprendimento, la motivazione, il benessere del singolo allievo/studente o del gruppo impegnato nel processo educativo.
  • Può aiutare il DS a mettere in campo azioni concrete per fornire un adeguato ascolto e supporto psicologico per tutto il personale scolastico e per gli studenti, come misura di prevenzione indispensabile per vivere al meglio l’anno scolastico. Ad esempio, può supportare un monitoraggio del “clima organizzativo” attraverso la predisposizione e la somministrazione di questionari sul “clima organizzativo”, che valutano il livello di soddisfazione interno all’istituzione, mettendo in luce bisogni e domande.
  • Può supportare il potenziamento dell’apprendimento degli alunni aiutando gli insegnanti ad individuare e creare le condizioni più propizie per l’apprendimento, soprattutto nei momenti in cui vengono meno fattori emotivi, sociali e motivazionali critici. Può anche aiutare nella revisione dei percorsi didattici con particolare attenzione a quelli rivolti agli studenti e alle studentesse con BES (Bisogni Educativi Speciali).
  • Può supportare il coordinamento delle azioni dei diversi attori (scuola/studenti/famiglie) per promuovere una comunicazione chiara ed efficace tra le parti, che rispetti le idee e le esigenze di tutti.
  • Può gestire incontri con i genitori per discutere i bisogni dei loro figli e fornire loro informazioni su come supportarli nella loro esperienza scolastica e capire come vivere al meglio il ruolo di genitore.

 Quando e come può intervenire lo psicologo nelle scuole?

Può intervenire in ogni momento dell’anno scolastico, in base alle necessità della scuola, degli studenti, delle famiglie, agendo su tutte le componenti del contesto scolastico per promuovere il benessere e prevenire il disagio.

Lo psicologo potrà operare in totale autonomia professionale, organizzando il proprio lavoro in collaborazione con il dirigente scolastico e potrà ricoprire un ruolo di ponte tra il mondo della scuola e le famiglie degli alunni, fungendo anche da campanello d’allarme del disagio o di potenziali patologie.

  • Con gli insegnanti e il personale amministrativo potrà creare opportunità di dialogo e di formazione su vissuti ed emozioni, con l’obiettivo di star bene con i colleghi e gli altri attori.
  • Con gli studenti potrà cercare di capirne le difficoltà scolastiche, emotive e relazionali, offrendo supporto e possibili soluzioni. Ogni studente deve poter contare sul fatto che all’interno della sua scuola ci possa essere una persona di cui potersi fidare, una persona pronta ad ascoltarlo senza giudicarlo, pronta a comprenderlo e a dargli consigli.
  • Con i genitori potrà tenere consulenze per rispondere a domande riguardo lo sviluppo emotivo, le relazioni, l’apprendimento e il comportamento del/della figlio/a.

Tutti potranno essere liberi di parlare con lo psicologo di tutto e sono protetti dal segreto professionale.

BIBLIO/SITOGRAFIA

A cura di Viviana Rossi e Maria Enrica Bianchi

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