Quali sono i problemi che affliggono la nostra scuola?
Questa è la domanda che pone Attilio Oliva, il presidente dell’ Associazione TreeLLLe, nella sua introduzione e guida alla lettura del Quaderno n. 15, intitolato “Il coraggio di ripensare la scuola”. TreeLLLe è una Associazione non profit, che ha come obiettivo il miglioramento della qualità dell'education (educazione, istruzione, formazione) nei vari settori. L'Associazione si propone di affrontare ogni anno temi strategici di grande respiro che mette a disposizione del pubblico in Quaderni che rappresentano il prodotto più caratterizzante della sua attività.
Nel Quaderno n.15 leggiamo che, nonostante gli investimenti economici siano più o meno uguali a quelli della maggior parte dei principali paesi europei, i risultati scolastici dei nostri studenti nei confronti internazionali rimangono sotto la media; il livello di abbandono degli studi è alto e molti sono i ragazzi che sembrano aver perso persino la voglia di impegnarsi.
Ogni tipo di rinnovamento si attua con estrema fatica e poca agilità, perché l’impalcatura della scuola è rimasta quella antica. Un involucro vecchio per una scuola nuova, non tanto dal punto di vista didattico, ma dal punto di vista della struttura organizzativa. Se si vuole rinnovare anche l’impianto didattico, bisogna avere strutture organizzative adeguate. Invece, c’è poca flessibilità sia nell’organizzazione dell’orario sia nell’organizzazione delle classi: si è ancora legati a una certa scansione oraria, all’organizzazione tradizionale delle classi.
Nei docenti serpeggia un certo malessere, mentre coloro che lavorano nel mondo della scuola dovrebbero “ credere fermamente in almeno due cose: a) che la scuola può fare la differenza ; b) che tutti i loro alunni possono avere successo. L’effetto Pigmalione non è solo un’espressione letteraria: è una profezia che tende ad auto-avverarsi.” (TreeLLLe, Quaderno n. 15/2019)
Cosa fare, allora?
La proposta è interessante: “ ... ripensare con coraggio il proprio sistema scolastico sulla scorta (...) delle esperienze più efficaci dei paesi avanzati” per riuscire a creare “una generazione di giovani adulti più pienamente realizzati, in un paese che avesse deciso di investire in se stesso e nei propri cittadini.” (TreeLLLe, Quaderno n. 15/2019)
A cura di Viviana Rossi