
I giovani leggono poco: è vero?
Questa domanda, che arriva da tempo dal mondo dell’educazione, è ormai diventata una questione internazionale che non riguarda più solo la società italiana.
Infatti, nel seguente articolo, emerge la preoccupazione della comunità internazionale.
“L’allarme per il decadimento della lettura fra i giovani è arrivato perfino nella città delle guglie sognanti, Oxford: il professore Sir Jonathan Bale, che lì insegna letteratura inglese, ha lamentato alla Bbc che una volta era in grado di dire ai suoi studenti «questa settimana facciamo Dickens, leggete per favore Grandi Speranze, David Copperfield e La Casa Desolata», tutti in una volta, mentre oggi, invece di tre romanzi in una settimana, i ragazzi a stento riescono a finirne uno in tre settimane. Il professor Bale attribuisce questa diminuita capacità di lettura a una minore durata dell’attenzione, dovuta a sua volta all’uso degli smartphone, con i loro video di sei minuti su Youtube e le iniezioni istantanee di dopamina su TikTok”.
E non è un fenomeno solo britannico: un recente articolo sulla rivista The Atlantic ha denunciato come i ragazzi americani arrivino all’università incapaci di leggere perché non sanno più come farlo, dato che a scuola lavorano ormai soprattutto su riassunti. E anche il professor Bale attribuisce in parte la colpa ai programmi scolastici semplificati, che vedono, ad esempio in Inghilterra, preferire come testo canonico Uomini e topi di Steinbeck, invece di Furore… perché più corto.
Ma le conseguenze di tutto ciò vanno ben al di là della letteratura: come sintetizza sempre il professor Bale, "l’intensa, pensosa, tranquilla lettura dei grandi libri fa bene alla salute mentale e fa molto bene allo sviluppo delle capacità di concentrazione e di pensiero critico: e se tutto ciò viene meno, diventa problematico per la società e per gli individui". Un monito che vale per tutti. (L. Ippolito, 2024)
E in Italia?
Riflettiamo con i dati riportati da una ricerca gestita da AIE (Associazione Italiana Editori), presentata alla fiera romana "Più libri più liberi" di dicembre 2024.
"Peggiora la qualità della lettura in Italia, un Paese che continua a essere spaccato tra Nord e Sud. Secondo la rilevazione dell’Osservatorio dell’Associazione Italiana Editori (AIE) su dati Pepe Research, il 30% dei lettori legge in maniera frammentaria, dedicandosi a questa attività solo qualche volta al mese se non qualche volta all’anno. Il tempo medio settimanale dedicato alla lettura si riduce a 2 ore e 47 minuti contro le 3 ore e 16 minuti del 2023 e le 3 ore e 32 minuti del 2022.
Le persone tra i 15 e i 74 anni che dichiarano di aver letto, anche solo in parte, un libro nell’ultimo anno (a stampa, e-book, o ascoltato un audiolibro) sono il 73%, contro il 74% del 2023.
Cala anche la lettura di soli libri a stampa, che riguarda il 66% della popolazione, contro il 68% del 2023. Il 66% è una media tra il 72% della lettura delle donne e il 60% degli uomini. Se guardiamo invece alle fasce d’età, leggono libri a stampa in percentuale sopra la media i 18-24enni (74%), i 15-17enni (73%), i 35-44enni (71%), i 25-34enni (70%)."
"I dati sulla flessione dei tempi di lettura e del numero di lettori, che vanno di pari passo alla flessione del mercato, confermano la necessità di tornare a sostenere la domanda di libri nel nostro Paese soprattutto tra i più giovani, creando una consuetudine con i libri che prosegua nel corso di tutta la vita – ha spiegato il presidente di AIE Innocenzo Cipolletta –. Non c’è crescita e sviluppo culturale ed economico per l’Italia se non facciamo crescere i lettori, soprattutto al Sud e nelle aree meno prospere del Paese."
"Al centro del dibattito le disparità territoriali, così come le difficoltà a definire in maniera univoca la pratica della lettura e a quantificarla nella popolazione, per effetto delle diverse domande che vengono poste agli intervistati nelle differenti rilevazioni, condotte con tecniche di somministrazioni e di campionamenti altrettanto diversi. Mentre l’Osservatorio AIE stima i lettori il 73% della popolazione, Istat li valuta il 39% (popolazione di più di sei anni, vedi nota in fondo), 35% Eurostat (popolazione di più di 16 anni). Doxa per Osservatorio Politecnico stima invece la lettura italiana al 79% (popolazione tra i 18 e i 75 anni), 80% SWG (popolazione tra i 18 e i 75 anni)."
(Peggiora la qualità della lettura in Italia e calano i lettori nel 2024. Il caso Sud)
(Approfondimento nello scaricabile 1_ La ricerca AIE)
Ma tra molte ombre, ecco un po’ di luce. Tra i pochi che tengono viva la lettura, infatti, ci sono le donne, che si confermano le più fedeli al libro: "il 72% di loro legge libri a stampa, contro il 60% degli uomini. E anche gli Under 24 sembrano salvare la faccia, con percentuali di lettura superiori alla media nazionale. Nonostante il calo generale, infatti, alcuni segmenti della popolazione continuano a distinguersi per una maggiore propensione alla lettura. Le donne rimangono il pubblico più affezionato, con il 72% che legge libri a stampa contro il 60% degli uomini. Anche tra i giovani i dati sono incoraggianti: il 74% dei 18-24enni e il 73% dei 15-17enni dichiara di leggere, percentuali superiori alla media nazionale". (E. Tortorolo, 2024)
Dopo aver riportato questi dati che riguardano i livelli di lettura in generale, ma si soffermano anche sulla situazione dei giovani lettori, è davvero complesso dare una risposta univoca: "Sì, è vero: i giovani leggono poco" oppure "No, non è vero".
A questo punto è necessario analizzare ancora altri aspetti:
- Alcune ricerche mostrano che, in proporzione, i giovani leggono più degli adulti, soprattutto per quanto riguarda libri e contenuti digitali.
- Abbiamo già visto che le ragazze e le giovani donne tendono a leggere di più rispetto ai coetanei maschi; mentre sono cambiate le tipologie di lettura.
- Molti giovani tendono a leggere ebook, fumetti e contenuti online, mentre la lettura di libri tradizionali è meno diffusa.
- La lettura di articoli brevi, post sui social media e notizie online, ha preso il posto della lettura di testi lunghi e strutturati.
- Alcuni ragazzi e ragazze associano la lettura a un'attività faticosa e impegnativa, preferendo forme di intrattenimento più immediate e passive.
- Le nuove generazioni sono anche molto influenzate dalla cultura visiva, con un maggiore consumo di contenuti video (YouTube, TikTok, Netflix), che si alternano alla lettura: il modo di fruire delle storie e delle informazioni è cambiato.
Nonostante il calo generale dei lettori in Italia, non si può affermare con certezza che i giovani leggano poco. Ma la lettura non è scomparsa: si è evoluta e modificata, spostandosi verso formati e piattaforme diverse. Quindi, è più corretto dire che leggono in modo diverso rispetto al passato, con una maggiore propensione per i contenuti digitali e specifici generi letterari.
Diventa, perciò, fondamentale promuovere, soprattutto a scuola come buona abitudine da trasferire in altri contesti, la lettura tra i giovani, offrendo loro opportunità e stimoli adeguati, per far scoprire il piacere e i benefici che questa attività può offrire.
Un altro elemento di analisi interessante è emerso in occasione della “Fiera del libro di Francoforte, dove il giornale dell’AIE (Associazione italiana degli editori) ha preso l’ iniziativa di affiancare la classifica dei libri più venduti nel corso del 1988 con quella del 2023… "Per una volta si può dire che quella classifica rappresenta una fotografia… dello stato culturale di un paese. Che si leggesse pochissimo lo sapevamo, non è una notizia, si è sempre letto pochissimo, ma poi la verità è che oggi si legge più di ieri – non si tratta di un problema di quantità. La vera notizia è che si legge malissimo. Dove prima c’era Calvino ora c’è il Principe Harry, dove c’era L’insostenibile leggerezza dell’essere c’è La portalettere, dove c’era Gesualdo Bufalino ora c’è Dammi mille baci, dove c’era Michail Gorbacev ora c’è il Generalissimo Vannacci, dove c’era Le memorie di Adriano ora c’è Due cuori in affitto, dove c’era Herman Hesse ora c’è Pera Toons. E la riflessione potrebbe anche concludersi qui…" (M. Silenzi, 2024)
Questo dato recente preoccupa ulteriormente perché non è in calo solo il numero dei lettori o dei libri letti, ma anche la qualità di ciò che viene letto.
Libro cartaceo e libro digitale: il piacere della lettura a portata di mano
Inoltre, il mondo della lettura ha conosciuto un'evoluzione significativa negli ultimi decenni, passando dal tradizionale libro cartaceo alla crescente popolarità dei dispositivi digitali. Oggi, i lettori si trovano a fare i conti con una varietà di opzioni che combinano il fascino dell'analogico con la comodità del digitale.
Ma cosa rende un libro cartaceo e un ebook così distinti e al tempo stesso complementari? I ragazzi di oggi preferiscono leggere un libro di carta o un libro digitale (ebook)?
Per noi che scriviamo, le emozioni che regala un libro di carta sono sia visive che tattili: lo si sceglie con cura, lo si compra, lo si legge, può essere sfogliato, lo si può sottolineare per poter tornare indietro a rileggere i punti più salienti e significativi per il lettore. Quando lo abbiamo in mano possiamo sentire la consistenza della carta, sfogliare le pagine, percepire il peso del libro tra le mani, tutte sensazioni che contribuiscono al piacere della lettura. Anche la veste grafica, la copertina, il carattere di stampa e l'impaginazione contribuiscono all'estetica del libro e al piacere visivo. Questi gesti manuali fanno parte della nostra cultura anche scolastica e l’averlo tra le mani fisicamente è una sorta di impegno a leggerlo fino in fondo. Forse la lettura su carta favorisce una maggiore concentrazione e comprensione del testo, poiché meno soggetta a distrazioni digitali. E poi possedere una libreria fisica, con libri che si possono toccare e mostrare, è fonte di soddisfazione per molti lettori. Ma siamo sicuri che la pensino così anche i giovani?
Sicuramente nessuno può negare che il libro digitale (o ebook) abbia rivoluzionato l'accesso alla lettura, introducendo numerosi vantaggi che rispondono alle esigenze di un'epoca sempre più connessa e veloce e permette di avere a portata di mano centinaia di libri, senza doverli trasportare. Infatti gli ebook sono leggeri, facili da scaricare e si adattano perfettamente alla vita moderna, dove la mobilità è fondamentale. Sappiamo che con un semplice clic è possibile acquistare e scaricare un libro, senza dover aspettare tempi di spedizione o recarsi in libreria e questo aspetto rende l'ebook ideale per chi ama scoprire nuovi titoli in tempo reale. Inoltre gli ebook offrono una serie di strumenti che possono rendere la lettura più fluida e comoda, come la possibilità di regolare la grandezza del carattere, il contrasto o attivare una modalità notturna per ridurre l'affaticamento visivo. Per non parlare delle piattaforme che offrono opzioni di traduzione e dizionari integrati, che arricchiscono ulteriormente l’esperienza di lettura!
Un ebook occupa poco spazio sia fisico che digitale, consentendo ai lettori di avere una vasta biblioteca senza ingombri. Inoltre, i costi degli ebook sono generalmente inferiori rispetto ai libri cartacei, anche a causa dell’assenza di costi di stampa e distribuzione.
"In un contesto storico in cui online e offline non sono più mondi distinguibili e dove sempre più l’innovazione digitale apre a cambiamenti (e opportunità), il punto su cui soffermare la riflessione, come adulti, come istituzioni educanti, è su cosa possiamo fare perché le tecnologie siano uno strumento di crescita e non di esclusione o perdita di abilità. In altre parole, occorre promuovere la diffusione delle necessarie competenze digitali, intese come insieme di conoscenze non solo tecniche. Conoscenza, abilità e attitudine rendono il concetto di competenza digitale ampio e complesso che va oltre gli aspetti cognitivi e conoscitivi, e include atteggiamenti e capacità personali, sociali e metodologiche, non ultimo l’esercizio di spirito critico e abilità di lettura della complessità".
(Fonte Save the Children, 2019)
Per questo, già da tempo l’Unione europea è impegnata nel favorire l’adeguamento dei sistemi di istruzione e di formazione al cambiamento digitale.
Il Piano d'azione europeo per l'istruzione digitale (2021-2027) offre una visione strategica a lungo termine per un’istruzione digitale europea di alta qualità, inclusiva e accessibile: un vero e proprio potenziamento delle competenze digitali del mondo scolastico per compiere la trasformazione digitale in atto.
(Piano d'azione europeo per l'istruzione digitale 2021-2027)
In ogni caso è fondamentale comprendere il mondo in cui i più giovani stanno crescendo: "…i cambiamenti degli stili di lettura dei più giovani richiedono abilità utili sia per la lettura cartacea sia per la lettura digitale".
(Fonte Save the Children, 2019)
Gli esperti sottolineano che: "Quello che cambia sono proprio i processi di lettura: leggere su carta sollecita di più alcune strategie metacognitive, tra cui monitoraggio e autoregolamentazione. Confrontando tramite tecnica dell’eye-tracking come i lettori approcciano le due modalità di lettura, Jian (2022) ha mostrato che quando si legge un libro cartaceo le persone si focalizzano in maniera più selettiva e intenzionale sul testo, arrivando a comprenderlo meglio. Ciò potrebbe essere dovuto, come sostiene la teoria dei paesaggi testuali, al fatto che un testo stampato aiuta i lettori a costruire una rappresentazione mentale più chiara che facilita l’apprendimento e il ricordo delle informazioni. Non è da escludere che questo cambierà nel tempo e con le nuove generazioni, abituate fin da piccole ad avere a che fare con la lettura digitale. In effetti, è qualcosa che si è studiato con soggetti nati e cresciuti con libri cartacei che, solo in un secondo momento e già da adulti, hanno introdotto la lettura digitale. Per cui il fatto che i testi stampati siano fruiti e memorizzati in maniera più accorta può essere dovuto alle esperienze maturate in tal senso, ovvero l’associazione di testo stampato a testo di studio". (C. Cilardo, 2024)
Pertanto, sembra essere indispensabile integrare le due esperienze cognitive diverse, come affermano alcuni studi che hanno dimostrato che la lettura su supporto digitale presenta caratteristiche che possono comportare una perdita in termini di esercizio del pensiero profondo, ma un arricchimento in altri termini, come una maggiore velocità di elaborazione… e migliori capacità di risoluzione di problemi.
Si guadagna di certo quanto ad aumento dell’informazione, accesso universale al sapere, ma non si potrebbe correre il rischio di perdere qualità umane fondamentali, come il pensiero critico, l’immaginazione creativa, l’empatia?
Maryanne Wolf, la più importante neuroscienziata che studia il cervello che legge, si chiede: la combinazione della lettura su mezzi digitali e l’immersione quotidiana in una varietà di altre esperienze digitali (dai social media ai giochi virtuali) impedirà la formazione di processi cognitivi più lenti, quali il pensiero critico, la riflessione personale, l’immaginazione… che fanno parte della lettura profonda?
Per Wolf "occorre che ci attrezziamo con un cervello bi-alfabetizzato, ossia capace tanto di concentrarsi nei processi di lettura profonda, quanto di muoversi rapidamente da un contenuto interessante all’altro. In altri termini, un cervello capace di lavorare sia in digitale sia in analogico". (P. Costa, 2019)
E questa integrazione di due abilità entrambe necessarie per il nostro cervello diventa un problema soprattutto educativo, dal momento che è la scuola ad essere chiamata a incentivare sia il cartaceo che il digitale.
Il problema è anche legato ai nuovi stili di lettura, in molti casi superficiali e eccessivamente veloci, che non danno spazio a un’attività di bilanciamento tra i pensieri lenti e i pensieri veloci, che, come abbiamo già precedentemente ribadito, sono entrambi necessari.
Occorre, però, sottolineare anche che molti lettori amano alternare la lettura di libri cartacei e digitali, a seconda delle circostanze. Ad esempio, si potrebbe preferire un ebook quando si è in viaggio o in luoghi dove portare un libro fisico sarebbe poco pratico, mentre il cartaceo potrebbe essere l'ideale per una lettura più concentrata e meditativa a casa. Ed è proprio per questo che alcuni autori stanno sperimentando la creazione di opere che si sviluppano sia su carta che su piattaforme digitali, offrendo esperienze transmediali che uniscono il meglio di entrambi i mondi.
Le tecnologie digitali consentono anche di arricchire il contenuto di un libro con elementi multimediali, come video, suoni e immagini interattive, che possono essere incorporati in un ebook senza compromettere l'esperienza di lettura.
Insomma, il dibattito tra libro cartaceo e digitale non sempre si risolve con una scelta definitiva, perché entrambi hanno i loro punti di forza e i loro limiti, e ogni lettore ha il proprio modo di avvicinarsi alla lettura. Che si tratti del fascino senza tempo di un libro cartaceo o della praticità e innovazione di un ebook, per molti ciò che conta davvero è che la lettura sia sempre a portata di mano, per offrire momenti di evasione, riflessione e conoscenza. La tecnologia, da sola, non potrà mai sostituire la passione di un lettore, ma può arricchirla, offrendo nuove modalità di fruizione che permettono a chiunque di accedere al piacere della lettura, ovunque si trovi.
E il BookTok?
Il vocabolario Treccani precisa che BookTok (booktok, Booktok s. m.) è la denominazione di un hashtag diffuso nella piattaforma di relazioni sociali TikTok per aggregare contenuti dedicati ai libri e alla lettura. Con Booktok è nata una vera e propria comunità virtuale di lettori a cui gli editori guardano con molto interesse.
Secondo Kat McKenna, consulente di marketing e di marchio specializzata in libri per bambini e giovani adulti, con i suoi video brevi, divertenti e creativi, BookToK ha decisamente aumentato gli amanti dei libri. "Si tratta di trailer visivi istantanei che rendono i libri cinematografici, dando visibilità alle pagine, che diventano vitali, mostrando ciò che si ottiene da un libro al di là delle parole."
(Carmelina Maurizio, Agendadigitale.eu, 6 dicembre 2021, Cultura digitale)
Il fenomeno, nato per condividere i contenuti che riguardano il mondo dei libri e della lettura, è iniziato negli Stati Uniti e, in brevissimo tempo, è diventato virale in tutto il mondo, Italia compresa. Ha iniziato a prendere piede nel novembre 2020 e la sua popolarità ha raggiunto l’apice grazie alla pandemia. Una tendenza che, però, è continuata anche dopo, andando a guadagnare una fetta sempre più consistente di pubblico della piattaforma TikTok, il social network basato su brevi video, dove gli utenti condividono recensioni, consigli e passioni per i libri; dove una nicchia di giovani (e giovanissimi) lettori si scambiano consigli di lettura, leggono insieme e contribuiscono a creare un gruppo di conoscenza inclusivo
Questo fenomeno ha avuto un impatto enorme sul mondo dell'editoria, influenzando le vendite e i gusti letterari soprattutto tra i giovani ed è il fenomeno editoriale del momento, in grado di riportare in classifica libri usciti diversi anni fa e di far emergere autori altrimenti poco conosciuti. Tutto ciò lo si deve grazie e soprattutto ai BookToker che, nell’arco degli anni, hanno continuato ad evolvere i propri contenuti, migliorandone ogni loro aspetto e trovando sempre nuovi format da poter portare in video. Già nel 2021 si dichiarava che: "i post dei BookToker attraggono milioni di visualizzazioni e riaccendono l’interesse e l’apprezzamento per i libri nei giovani lettori. E l’editoria spera che TikTok riesca nell’impresa di rinvigorire le vendite presso questo cruciale segmento di mercato." (C. Maurizio, 2021)
Anche i libri possono diventare dei contenuti virali, segno che "l’interesse per la lettura da parte delle nuove generazioni, in forme tecnologicamente innovative e fortemente coinvolgenti, è ancora molto forte" commenta Treccani, che ogni anno individua le parole più rappresentative dell'anno. "Non si tratta di semplici lemmi, ma di termini culturalmente densi di significato, che testimoniano un passaggio culturale significativo, in grado di influenzare le abitudini di milioni di persone."
(BookTok, cos'è il trend social appena inserito nella Treccani da conoscere)
(Approfondimento nello scaricabile 2_Il fenomeno del BookTok )
In conclusione, possiamo dire che, nonostante il calo generale dei lettori in Italia, non si può affermare con certezza che i giovani leggano poco o non leggano affatto.
È più corretto dire che leggono in modo diverso rispetto al passato, con una maggiore propensione per i contenuti digitali e per specifici generi letterari.
È interessante riportare anche le considerazioni di Giacomo Papi in un suo articolo "I giovani non leggono più e altri luoghi comuni che piacciono agli adulti", pubblicato su Il Foglio (2021): "L’idea che i ragazzi non leggano, libri in particolare, è uno dei luoghi comuni più radicati e pigri attraverso cui gli adulti si assolvono scaricando le proprie mancanze sui giovani. Di luoghi comuni simili ne esistono molti: che i ragazzi siano più bulli, consumisti, attaccati al telefonino, superficiali, pigri e violenti degli adulti, per esempio. E ne esistono da sempre: la cattiva abitudine delle vecchie generazioni di lodarsi confrontandosi, in positivo, con le nuove risale alla notte dei tempi e ha lasciato traccia in decine di proverbi (il mio preferito è: Io alla tua età saltavo i fossi per il lungo).
Il luogo comune sulla lettura, però, è tra i più solidi e diffusi, anche se è completamente falso. L’ultimo Rapporto sullo stato dell’editoria in Italia dell’AIE certifica una tendenza che è in atto da almeno dieci anni, ma che viene completamente ignorata. E cioè che se l’editoria è ancora viva, se i libri continuano a essere venduti e soprattutto letti, lo si deve in gran parte a chi ha meno di 15 anni. Per dire, il libro più venduto di Einaudi nel 2020 è Le più belle storie illustrate di Gianni Rodari (183 mila copie)".
BIBLIO/SITOGRAFIA
- L. Ippolito (2024), Allarme da Oxford: anche lì i ragazzi non leggono più
- Ricerca AIE (2024), La lettura debole. Pochi lettori o letture troppo brevi?
- N. Barone (2024), Calano i lettori e il tempo per la lettura, al Sud il 30% in meno di librerie rispetto alla media
- E. Tortorolo (2024), Sempre meno lettori. Per l’AIE, i numeri per il 2024 sono in calo
- M. Silenzi (2024), Rispetto agli anni Ottanta si legge di più. Il problema è “cosa” leggiamo
- Treccani, BookTok, Neologismi (2023)
- Save the Children (2019), Lettura digitale e cartacea, come cambiano le abitudini dei ragazzi?
- C. Cilardo (2024), Ebook o libro cartaceo: quale preferiamo?
- P. Costa (2019), Maryanne Wolf: La lettura profonda si impara
- G. Papi (2021), “I giovani non leggono più” e altri luoghi comuni che piacciono agli adulti
- C. Maurizio (2021), BookTok: così il social avvicina i giovanissimi alla lettura
- Botta (2023), BookTok: il trend che sta rivoluzionando il mondo dei libri
- Booktok
- BookTok da hashtag a community, nuova vita ai libri
- Maryanne Wolf, (2018), “Lettore, vieni a casa. Il cervello che legge in un mondo digitale”, Vita e Pensiero
A cura di Viviana Rossi e Maria Enrica Bianchi



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