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Cos'è il Service Learning?

Il Service Learning (SL) è una proposta pedagogica con cui gli studenti apprendono e crescono attraverso la partecipazione attiva a scuola e nel loro territorio. Il SL, infatti, chiede agli studenti di compiere concrete azioni solidali nei confronti della comunità, creando così un circolo virtuoso tra apprendimento (learning) e servizio solidale (service).

Ma cosa intendiamo quando parliamo di Service Learning?
Il Service Learning non è né una materia d’insegnamento, né un’attività di volontariato, ma, per l’insegnante, è un modo di fare scuola utilizzando il curricolo come strumento di educazione alla cittadinanza e, per l’alunno, è un modo di apprendere attraverso e grazie all’azione solidale messa in campo. (I. Fiorin, Oltre l’aula, Mondadori, Milano, 2016)

Il Service Learning è un approccio pedagogico grazie al quale gli studenti apprendono attraverso la partecipazione attiva. Esso unisce due aspetti fondamentali:

Service, l’esperienza di servizio alla comunità, la cittadinanza e le azioni solidali;
Learning, l’esperienza di apprendimento e di studio, l’acquisizione di capacità e competenza di diverso tipo (da quelle didattiche e metodologiche a quelle sociali).

Il Service Learning chiede agli studenti di compiere azioni solidali concrete nei confronti della comunità, creando così un circolo virtuoso tra apprendimento (learning) e servizio solidale (service). Non un metodo con regole predefinite: l’elemento innovativo sta nell’imparare agendo attraverso un approccio metodologico capace al tempo stesso di potenziare i valori della cittadinanza attiva in modo da far interiorizzare agli studenti i valori dell’uguaglianza, della giustizia, della legalità, del rispetto per l’ambiente.

Tale approccio pedagogico è iniziato qualche decina di anni fa negli Stati Uniti d’America, per poi diffondersi velocemente a partire dall’America Latina e in diversi Stati europei, come, ad esempio, la Germania e l’Inghilterra. Oggi è presente in tutte le aree geografiche del mondo.
In Italia il Service Learning sta incontrando ora un grande interesse. Inizialmente è stato promosso dalla Scuola di Alta Formazione EIS dell’Università LUMSA di Roma, oggi è sostenuto anche dal Ministero dell’Istruzione, che ha realizzato una sperimentazione nazionale e promosso la costituzione di reti di scuole del Service Learning in tutte le regioni italiane.
Attualmente un ruolo significativo è svolto da Indire (Istituto Nazionale per la Documentazione, l’Innovazione e la Ricerca educativa) che, all’interno del progetto delle Avanguardie Educative, ha incoraggiato esperienze di Service Learning ed ha recentemente pubblicato il documento Linee Guida per l’implementazione dell’idea Dentro/fuori la Scuola-Service Learning, nel quale offre non solo un inquadramento teorico generale e delle indicazioni operative per la progettazione, la realizzazione e la valutazione dei percorsi, ma anche un’ interessante vetrina di buone pratiche.

Il Service Learning potrebbe definirsi come… una proposta pedagogica che permette a bambini, adolescenti e giovani di sviluppare le proprie conoscenze e competenze grazie ad una pratica di servizio solidale nei confronti della comunità. È una pedagogia che può essere utilizzata sia nell’ambito dell’educazione formale che nei diversi spazi dell’educazione informale che possono offrire le organizzazioni giovanili e la società civile. (…) … un’attività educativa che prospetta l’acquisizione di conoscimenti congiuntamente all’applicazione delle materie di studio e alla messa in gioco di attitudini e valori per mezzo della realizzazione di un servizio pensato per soddisfare le necessità della cittadinanza.
(Tapia, María Nieves, Educazione e solidarietà, La pedagogia dell’apprendimento servizio, CLAYSS, 2006-2020)

Non si tratta di una semplice collaborazione scuola/territorio, ma di una vera e propria interazione con i destinatari del progetto.
si tratta di un approccio pedagogico che permette di realizzare percorsi di apprendimento in contesti di vita reale, finalizzati allo sviluppo di competenze disciplinari, trasversali, professionali e volti alla partecipazione attiva degli studenti. (Fiorin, 2016)
Esso parte dal presupposto che la scuola è situata in una determinata comunità e dialoga con essa non solo per promuovere nei bambini/ragazzi la conoscenza del contesto naturale, sociale e culturale in cui vivono, ma per introdurre un cambiamento positivo nella società stessa. Questa proposta pedagogica, che collega il servizio all’apprendimento in un’attività educativa articolata e coerente, consente simultaneamente di imparare e di agire e così riesce sia a migliorare l’apprendimento sia a potenziare i valori della cittadinanza attiva. Non è un semplice volontariato né una mera attività scolastica, ma richiede che le conoscenze apprese e le competenze acquisite durante le attività didattiche vengano messe alla prova da problemi reali.

Infatti, partendo dalla convinzione che la cittadinanza non sia soltanto un contenuto da trasmettere, la proposta pedagogica del Service Learning non si limita a promuovere una maggior conoscenza degli aspetti che la contraddistinguono, ma chiede agli studenti di compiere concrete azioni solidali nei confronti della comunità nella quale si trovano ad operare. Attraverso questo tipo di esperienza, che integra apprendimento e servizio, gli studenti interiorizzano importanti valori (giustizia, legalità, uguaglianza, rispetto e cura per l’ambiente), riuscendo a creare un solido legame tra scuola e comunità sociale.
Ma per far questo occorre operare in contesti reali, dove gli studenti possono mettere alla prova le abilità e le competenze previste dal loro curriculum scolastico e richiamate non solo dalle Indicazioni nazionali per il curricolo, ma dagli orientamenti internazionali, che raccomandano di collegare gli apprendimenti disciplinari alle competenze chiave o di cittadinanza.

La pedagogia del Service Learning offre strumenti didattici per lo sviluppo di comportamenti pro sociali, come l’aiuto, il servizio, la condivisione, l’empatia, il prendersi cura dell’altro, la solidarietà. Gli studenti sono protagonisti in tutte le fasi del progetto: dalla rilevazione dei bisogni, alla progettazione degli interventi, alle azioni messe in campo, alla valutazione degli esiti.
La comunità scolastica si apre sempre più al dialogo con i diversi attori presenti sul territorio: le famiglie, gli enti locali, il mondo produttivo, il volontariato. Se, da un lato, la scuola è una risorsa per il territorio e un’occasione di sviluppo, dal momento che interviene direttamente con la propria azione educativa nella formazione dei futuri cittadini, dall’altro gli Enti e le Associazioni presenti sul territorio possono fornirle uno stimolo e un sostegno utilissimi.
Inserito in una rete più ampia, l’apprendimento scolastico si fa risorsa per la comunità ed è, al tempo stesso, ulteriormente potenziato proprio dal contatto con essa.

In sintesi, il Service Learning non è una semplice metodologia educativa, ma un approccio didattico che utilizza le metodologie e strategie più efficaci che attribuiscono allo studente un ruolo attivo, stimolano il senso di responsabilità e promuovono l’apprendimento collaborativo.
Al centro c’è il protagonismo degli studenti, che rappresentano l’elemento caratterizzante e identitario dell’approccio pedagogico del SL. L’agire in prima persona, poi, rende l’apprendimento più autentico, in quanto facilita il transfer di conoscenze e abilità dalla situazione in cui si è immersi all’ interiorizzazione significativa di contenuti, che diventano così modi di essere e stili di vita.

La partecipazione da protagonisti degli studenti va dalla fase iniziale di pianificazione fino alla valutazione conclusiva. Infatti gli studenti, con i loro bisogni e i loro desideri, costituiscono il punto di partenza e di arrivo di ogni proposta didattica, includendo contenuti curricolari, riflessioni, sviluppo di competenze per la cittadinanza, mentre gli adulti (insegnanti, dirigente scolastico, responsabili del territorio, genitori) devono limitarsi ad accompagnarli e sostenerli, restando nell’ombra. Gli studenti sperimentano così la fiducia nei loro confronti, e diventano capaci di assumersi responsabilità, di migliorare la qualità di vita delle persone, prendendosi cura degli altri e dell’ambiente, creando un solido legame tra scuola e comunità sociale, in un’ottica inclusiva.

Nello stesso tempo il SL è un’esperienza di vita anche per i docenti stessi, i quali non si pongono davanti agli alunni ma stanno al loro fianco, vivendo insieme l’esperienza che diventa concretamente competenza e accoglienza. Insomma è un vero e proprio percorso di crescita del singolo ma anche della classe nel suo insieme.

Approfondimenti sull’argomento nei documenti scaricabili qui sotto:
Caratteristiche del Service Learning
Il Service Learning nel primo e nel secondo ciclo


A cura di Viviana Rossi e Maria Enrica Bianchi

BIBLIO/SITOGRAFIA
• Fiorin, I. (2016) Service Learning e cambia il Paradigma, Scuola e Formazione
• Fiorin, I. (2016) Oltre l’aula. La proposta pedagogica del Service Learning. Milano: Mondadori Università
• Giunti, C., Orlandini, L., Tortoli, L. et al. (a cura di), (2018) Avanguardie educative. Linee guida per l’implementazione dell’idea Dentro/fuori la scuola – Service Learning, Indire, Firenze
• Tapia, M. N. (2006). Educazione e solidarietà. La pedagogia dell’apprendimento-servizio. Roma: Città Nuova Editrice
• Tomlinson Carol A., Imbeau Marcia B. (2012), Condurre e gestire una classe eterogenea. LAS Roma
• MIUR, Una via italiana per il Service Learning, 8 agosto 2018. 
• Movimento Avanguardie educative
• Movimento Piccole scuole
• Il Service Learning per le piccole scuole
• Toolkit metodologico per la progettazione di percorsi di SL
• Service Learning: cos’è e perché è tanto importante
• Sillabo di educazione civica digitale
• Progettare un Service learning

 

 

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