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Didattica a distanza: luci e ombre

Anche l’anno scolastico 2020/21 è finito: un anno diverso da quelli passati, sicuramente più difficile e faticoso. L’emergenza sanitaria che l’Italia ha attraversato dal marzo del 2020 ad oggi ha reso necessari provvedimenti che hanno richiesto alle scuole di attivare la didattica a distanza (DAD), un “metodo di apprendimento alternativo”, forse l’unico possibile durante una pandemia, che ha permesso di garantire continuità con la scuola, ma che non sempre e non dovunque ha dato i risultati sperati, soprattutto nella scuola secondaria, che, in quest’anno scolastico, è stata sicuramente la più coinvolta nella DAD.

L'Educazione Razionale Emotiva (ERE) ... per superare una visione statica dell’educazione

Oggi non possiamo più pensare ad una scuola orientata esclusivamente al potenziamento delle abilità intellettive, a discapito di quelle emotive. La scuola rappresenta per il bambino/ragazzo un “luogo di vita”, in quanto contribuisce fortemente alla sua crescita e al suo sviluppo. Superare una visione statica dell’educazione, che fa prevalere solo gli aspetti cognitivi a scapito di quelli emozionali, permette di abbracciare l’idea che la pratica educativa debba considerare nel suo insieme intelletto ed emozioni.
Come? Attraverso l'Educazione Razionale Emotiva, una procedura psicoeducativa, nata in campo medico, ma diffusasi poi anche nell’ambito scolastico. Essa viene attuata attraverso un percorso didattico che conduce il bambino/ragazzo ad acquisire consapevolezza delle proprie emozioni e dei meccanismi mentali sottostanti e ad apprendere procedure per fronteggiare in modo costruttivo le difficoltà che può incontrare nell’ambiente scolastico e familiare. L’Educazione Razionale Emotiva mira a favorire il benessere emotivo del bambino e dell’adolescente e può essere intesa sia come prevenzione primaria che secondaria, in quanto può intervenire prima che si manifestino forme di disagio oppure sulle iniziali manifestazioni di malessere.
La filosofia di vita alla base dell’ERE, secondo lo psicologo Mario Di Pietro, è «Non sono gli eventi di per sé a creare sofferenza emotiva, ma il significato che diamo a tali eventi».

Strategie e metodologie didattiche per sviluppare l'intelligenza emotiva

Recenti ricerche neuro scientifiche hanno dimostrato come le emozioni abbiano un ruolo molto importante nell’apprendimento. Emozione e cognizione sono dunque fortemente connesse dal momento che sono proprio le emozioni ad accompagnare l’apprendimento di studenti e studentesse. In questo periodo di profondo malessere emozionale, diventa quindi fondamentale l'alfabetizzazione emotiva e l’uso di strategie e metodologie didattiche non solo per la crescita armonica dei nostri alunni/studenti, ma anche per il loro successo scolastico.