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Al via, il 1° marzo, le Prove Invalsi

Inizieranno il 1° marzo le Prove Invalsi per l’ultimo anno delle scuole superiori: a confermarlo è la presidente, Anna Maria Ajello, che ha ribadito la necessità di avere dei dati per decidere le politiche scolastiche. Nelle classi terze della scuola secondaria di primo grado (ex medie) partiranno ad aprile. A maggio si svolgeranno le prove nelle scuole primarie.

Didattica a distanza. Come garantire l'accessibilità a tutti

L’emergenza sanitaria che l’Italia sta attraversando ha reso necessari, nell’arco di pochi giorni, provvedimenti che richiedono alle scuole di attivare, per tutta la durata della sospensione delle attività didattiche nelle scuole, una didattica a distanza (DaD). Occorre quindi che i docenti riprogettino in modalità a distanza le attività didattiche che avevano previsto, evidenziando anche i materiali di studio e la tipologia di gestione delle interazioni con i propri alunni. Ma quali sono gli strumenti e le modalità che la scuola è chiamata ad usare per attuare la didattica a distanza anche per gli alunni con bisogni educativi speciali (BES)?

Didattica e valutazione nella DaD: un possibile bilancio

Le condizioni radicalmente cambiate durante la didattica a distanza (DaD) hanno imposto uno sforzo creativo alla comunità educante, che ha presto preso coscienza che non poteva semplicemente riprodurre da remoto le condizioni della didattica in presenza, ma che doveva riorganizzarsi e rimodulare gli obiettivi formativi in base alle nuove esigenze.
Anche la valutazione in questo periodo è stato uno strumento formativo che ha dovuto essere ripensato. Infatti la sua attuazione ha imposto un parziale ripensamento delle tipologie di prove da sottoporre agli studenti: non tutte le prove che si utilizzano in presenza potevano essere riproposte senza adattamenti e rimodulazioni adeguati.

Il Decreto legislativo 62 del 2017: nuove norme in materia di valutazione

Il Decreto legislativo 62, Nuove norme in materia divalutazione e certificazione delle competenze nel primo ciclo ed esami di Stato, approvato il 13 aprile 2017, riordina e coordina in un unico testo le disposizioni vigenti in materia di esame di Stato conclusivo del primo e del secondo ciclo di istruzione; prove INVALSI (eliminazione della prova scritta a carattere nazionale dall’esame di Stato del primo ciclo di istruzione, ma anche l’introduzione della prova di inglese, insieme alle prove di italiano e matematica); certificazione delle competenze alla fine del primo ciclo (mediante un modello ministeriale di attestazione delle competenze trasversali e delle competenze chiave di cittadinanza).

Insegnare e valutare durante la didattica a distanza

L’emergenza sanitaria che l’Italia sta attraversando ha reso necessari, nell’arco di pochi giorni, provvedimenti che richiedono alle scuole di attivare, per tutta la durata della sospensione delle attività didattiche nelle scuole, una didattica a distanza.Occorre quindi che i docenti riprogettino in modalità a distanza le attività didattiche che avevano previsto, evidenziando anche i materiali di studio e la tipologia di gestione delle interazioni con i propri alunni. Ma quali sono gli strumenti e le modalità che la scuola è chiamata ad usare per attuare la didattica a distanza? Cosa prevede la recente normativa? E la valutazione all’epoca della didattica a distanza?

La personalizzazione è obbligatoria per tutti!

La scuola è iniziata da poco e una delle incombenze che i docenti si trovano ad affrontare è la predisposizione, entro il mese di novembre,  del PDP (Piano Didattico Personalizzato) per alcuni alunni/studenti. 
Ma quando ricorrono le condizioni necessarie che obbligano la scuola alla compilazione di un piano didattico personalizzato (PDP)?
È vero che bisognerebbe personalizzare per tutti?
Secondo la Legge 53/2003, la prospettiva della personalizzazione  non si limita solo agli studenti con difficoltà di apprendimento,  ma si estende a tutti gli studenti, ognuno con le proprie caratteristiche e la propria unicità... ma lo sostengono anche altre norme!

La valutazione come causa di malessere o come strumento orientativo e migliorativo

A scuola si usano da anni termini come controllo, interrogazione, correzione, sanzione … che si traducono in giudizi e voti. Oggi, però, si parla molto di valutazione  formativa, autentica, autovalutazione , ma in realtà cosa è cambiato realmente nelle classi? La valutazione dovrebbe essere uno strumento per l’apprendimento e diventare così uno dei mezzi più potenti non solo per migliorare i risultati degli alunni, ma anche per verificare se le strategie didattiche/metodologiche usate hanno permesso ad ogni alunno di fare i progressi previsti, di individuare gli elementi che sono stati di intralcio e quelli che possono essere migliorati.

Nuova normativa sulla valutazione: non solo giudizi sintetici

Per migliorare la comunicazione con le famiglie e rendere la valutazionepiù comprensibile, nella scuola primaria la valutazione periodica e finale sarà espressa d’ora in avanti in giudizi sintetici, ma integrati da una descrizione dettagliata dei livelli di apprendimento raggiunti dagli alunni. Cambia anche il voto di comportamento alla secondaria di primo grado.

PAI e PIA: i figli della DAD

L’emergenza sanitaria che l’Italia ha attraversato ha reso necessari, nell’arco di pochi giorni, provvedimenti che hanno richiesto alle scuole di attivare, per tutta la durata della sospensione delle attività didattiche nelle scuole, una didattica a distanza (DaD). I docenti, quindi, hanno riprogettato in modalità a distanza le attività didattiche che avevano previsto, evidenziando anche i materiali di studio usati e la diversa tipologia di gestione delle interazioni con i propri alunni. Ma quali sono gli strumenti e le modalità di valutazione che la scuola è stata chiamata ad usare durante la didattica a distanza? Si valuta allo stesso modo che in presenza? Cosa prevede la recente normativa? Cosa sono il PAI e il PIA?

Piano scuola estate 2021. Un ponte per il nuovo inizio

Il 27 aprile il Ministero dell’istruzione ha pubblicato la Nota n. 643 avente come oggetto: Piano scuola estate 2021. Un ponte per il nuovo inizio. Un interessante piano di apertura delle scuole nel periodo estivo con un grosso valore sociale, specie con riferimento ai soggetti meno tutelati e, quindi, più colpiti dagli effetti della pandemia. Molti sono gli stanziamenti che sono stati messi a disposizione per svolgere diversi tipi di attività, disciplinari e non, per rinforzare e potenziare le competenze degli studenti, ma soprattutto per recuperare la socialità persa in questi mesi di didattica a distanza.

PROVE INVALSI: presentato il Rapporto nazionale 2019

Lo scorso 10 luglio 2019 è stato presentato alla Camera dei deputati il Rapporto nazionale relativo ai risultati campionari delle prove INVALSI di quest’anno. Le prove del 2019 si sono svolte in due modi diversi: nella scuola primaria sono state proposte agli alunni in forma cartacea, nella scuola secondaria di primo e secondo grado, invece, le prove sono state proposte agli studenti tramite computer (Computer Based Test).
La ricchezza di dati che il Rapporto mette a disposizione evidenzia punti di forza e di criticità molto interessanti. Rispetto al 2018 si riscontra un leggero miglioramento degli esiti complessivi. L’aspetto positivo è che esso si manifesta soprattutto nel Mezzogiorno e a vantaggio degli studenti più deboli. Il documento presenta anche una novità molto importante perché, per la prima volta, si riportano gli esiti anche delle prove dell’ultimo anno della scuola secondaria di secondo grado, sostenute dagli studenti pochi mesi prima dell’esame di stato.

Valutare e certificare competenze

La scuola dell’autonomia è “Una scuola che mira, non solo ad istruire, ma anche e soprattutto a educare e a formare: una scuola che si impegna a far acquisire non solo le conoscenza, ma anche le “competenze”.(Umberto Tenuta, 1998)

Il recente D.Lgs 62/2017 specifica che la valutazione finale di ogni studente deve essere articolata in valutazione dei risultati di apprendimenti disciplinari e in certificazione delle competenze. Lo stesso decreto  precisa anche che i  Collegi dei docenti devono definire correlazioni più stringenti con la certificazione delle competenze, che fanno riferimento alle competenze “di cittadinanza” sottese al Profilo finale dello studente contenuto nelle Indicazioni Nazionali per il curricolo. Per parlare di valutazione e certificazione delle competenze, però, occorre prima definire le competenze; poi lavorare per promuovere competenze; quindi osservarle per valutarle e, infine, certificarle.