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Come saranno gli esami di fine primo e secondo ciclo del 2020

Con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale del D L n. 22 dell’8 aprile 2020 sono state presentate le nuove regole sugli esami nella situazione di emergenza epidemiologica che ha provocato negli ultimi tre mesi la sospensione delle attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado e l’attivazione della didattica a distanza (DaD). Con il DPCM del 26 aprile si decide di non riaprire le scuole a maggio, ma si ipotizza solo la riapertura delle scuole per gli esami di maturità ad iniziare dal 17 giugno.
Come si svolgeranno quindi questi esami?
Sono le tre Ordinanze ministeriali presentate in bozza il giorno 7 maggio dal Capo Dipartimento Dott. Bruschi, e in via definitiva (si spera!) il 16 maggio dalla ministra Azzolina, che ci forniscono chiare indicazioni operative sullo svolgimento degli esami e sulla regolare conclusione dell’anno scolastico in corso. Si è sciolto così il nodo della valutazione finale e degli esami conclusivi del primo e del secondo ciclo.

Esami di Stato, DIDATTICA A DISTANZA

Insegnare e valutare durante la didattica a distanza

L’emergenza sanitaria che l’Italia sta attraversando ha reso necessari, nell’arco di pochi giorni, provvedimenti che richiedono alle scuole di attivare, per tutta la durata della sospensione delle attività didattiche nelle scuole, una didattica a distanza. Occorre quindi che i docenti riprogettino in modalità a distanza le attività didattiche che avevano previsto, evidenziando anche i materiali di studio e la tipologia di gestione delle interazioni con i propri alunni. Ma quali sono gli strumenti e le modalità che la scuola è chiamata ad usare per attuare la didattica a distanza? Cosa prevede la recente normativa? E la valutazione all’epoca della didattica a distanza?

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La personalizzazione è obbligatoria per tutti!

La scuola è iniziata da poco e una delle incombenze che i docenti si trovano ad affrontare è la predisposizione, entro il mese di novembre,  del PDP (Piano Didattico Personalizzato) per alcuni alunni/studenti. 
Ma quando ricorrono le condizioni necessarie che obbligano la scuola alla compilazione di un piano didattico personalizzato (PDP)?
È vero che bisognerebbe personalizzare per tutti?
Secondo la Legge 53/2003, la prospettiva della personalizzazione  non si limita solo agli studenti con difficoltà di apprendimento,  ma si estende a tutti gli studenti, ognuno con le proprie caratteristiche e la propria unicità ... ma lo sostengono anche altre norme!

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PROVE INVALSI: presentato il Rapporto nazionale 2019

Lo scorso 10 luglio 2019 è stato presentato alla Camera dei deputati il Rapporto nazionale relativo ai risultati campionari delle prove INVALSI di quest’anno. Le prove del 2019 si sono svolte in due modi diversi: nella scuola primaria sono state proposte agli alunni in forma cartacea, nella scuola secondaria di primo e secondo grado, invece, le prove sono state proposte agli studenti tramite computer (Computer Based Test).
La ricchezza di dati che il Rapporto mette a disposizione evidenzia punti di forza e di criticità molto interessanti. Rispetto al 2018 si riscontra un leggero miglioramento degli esiti complessivi. L’aspetto positivo è che esso si manifesta soprattutto nel Mezzogiorno e a vantaggio degli studenti più deboli. Il documento presenta anche una novità molto importante perché, per la prima volta, si riportano gli esiti anche delle prove dell’ultimo anno della scuola secondaria di secondo grado, sostenute dagli studenti pochi mesi prima dell’esame di stato.

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La normativa scolastica che un docente non può non conoscere

La normativa tutela il diritto all’apprendimento di ogni studente, cioè il suo diritto “ad una prestazione didattica efficace”, nel rispetto delle sue peculiari caratteristiche. Non solo. La normativa orienta e vincola la professionalità docente, fornendo alle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado indicazioni precise; suggerendo comportamenti didattici, strategie metodologiche, mezzi compensativi, misure dispensative e valutative adeguati. Ecco un quadro riassuntivo della normativa che i docenti dovrebbero conoscere per svolgere al meglio la loro professione in questa nostra società sempre più complessa (… con relativi approfondimenti da scaricare).

Normativa, Diritti, Decreti, Leggi, Indicazioni, Regolamenti, Competenze

Chi sono gli studenti con BES presenti nelle nostre classi?

In ogni classe ci sono alunni che richiedono un’attenzione speciale per una varietà di ragioni: svantaggio sociale e culturale, Disturbi Specifici di Apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici, difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse. Quest’area dello svantaggio scolastico, che comprende problematiche diverse, dal 2012 viene indicata come «area dei Bisogni Educativi Speciali (BES)».

Grande è, quindi, l’eterogeneità presente nelle nostre classi; ma la scuola non può lasciare indietro nessuno e deve prendersi cura anche e soprattutto di chi ha problemi e non può farcela da solo!

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