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Sarà possibile porre alle autrici del blog, Enrica Maria Bianchi e Viviana Rossi, domande di approfondimento sui vari articoli, compilando un semplice form!
Domande e risposte saranno rese pubbliche.

Valutare e certificare competenze
La scuola dell’autonomia è “Una scuola che mira, non solo ad istruire, ma anche e soprattutto a educare e a formare: una scuola che si impegna a far acquisire non solo le conoscenza, ma anche le “competenze”. (Umberto Tenuta, 1998)
Il recente D.Lgs 62/2017 specifica che la valutazione finale di ogni studente deve essere articolata in valutazione dei risultati di apprendimenti disciplinari e in certificazione delle competenze. Lo stesso decreto precisa anche che i Collegi dei docenti devono definire correlazioni più stringenti con la certificazione delle competenze, che fanno riferimento alle competenze “di cittadinanza” sottese al Profilo finale dello studente contenuto nelle Indicazioni Nazionali per il curricolo. Per parlare di valutazione e certificazione delle competenze, però, occorre prima definire le competenze; poi lavorare per promuovere competenze; quindi osservarle per valutarle e, infine, certificarle.

Metodologie e strategie didattiche inclusive
Cosa significa strategia? E metodologia? Quali sono le più inclusive? Perché è importante utilizzarle? La didattica trasmissiva ed esercitativa non basta più… Con la sola lezione tradizionale (frontale) si trasferiscono informazioni e non sempre si riesce a promuovere un apprendimento significativo. Gli studenti assumono un ruolo passivo, il livello di attenzione diminuisce, per non parlare di tutti quegli alunni che evidenziano un disturbo o una difficoltà nell’apprendimento e nella partecipazione sociale. Ecco perché ogni docente deve individuare le metodologie e le strategie più adatte ad assicurare il massimo grado possibile di apprendimento ad ogni suo allievo, in relazione alle sue caratteristiche e bisogni, valorizzando le sue peculiari differenze.

Nuovo paradigma basato sulla diversità piuttosto che sulla normalità, sull’inclusione piuttosto che sull’esclusione
Una società è inclusiva quando è capace di promuovere uguaglianza di opportunità per tutti, a prescindere dalla loro provenienza e delle loro differenze, di modo che possano realizzarsi pienamente nella vita. Si devono prevedere e perseguire azioni che promuovono un processo formativo basato su un sistema formativo integrato, in cui agenzie e offerte formative, diverse per tipo e fascia di età interessata, ma allo stesso tempo complementari nei ruoli svolti, permettono a ciascun individuo di costruire il proprio percorso formativo. Solo così tutti gli apprendenti possono veramente appropriarsi di risorse culturali rese accessibili e disponibili attraverso percorsi individuali, invece di adeguarsi a norme e prassi precostituite da cui vi è rischio di sentirsi progressivamente più alienati.

Gestione della classe come competenza fondamentale nella quotidiana attività scolastica
Ieri saper gestire una classe significava soprattutto saper mantenere la disciplina. Oggi i contesti educativi sono sempre più problematici e saper gestire una classe significa saper conoscere bene i propri studenti e le loro problematiche personali e/o familiari; saper proporre delle attività significative e in modo attraente per portare tutti gli allievi al successo formativo. La gestione della classe, però, non è sempre facile ed è proprio per questo che dovrebbe basarsi su solide conoscenze, derivate da teorie e da ricerche sui bisogni personali e psicologici degli allievi e sulle proprie competenze relazionali e professionali.

Ambienti di apprendimento e benessere
Numerose sono le ricerche che documentano come le condizioni ambientali esercitino un’influenza importante sul benessere dell’individuo. Anche dal punto di vista psicologico si ritiene che il benessere/malessere di una persona sia soprattutto il risultato delle relazioni che essa instaura con l’ambiente in cui vive … e non solo fisico, ma con le strutture sociali e culturali che danno significato alla sua vita. Nell’ambito scolastico, molto importante è, quindi, la sempre maggiore attenzione a creare ambienti di apprendimento formativi sempre più rispondenti alle inclinazioni degli studenti, nella prospettiva di valorizzare gli aspetti peculiari della personalità di ciascuno.

Decreto legislativo sull’inclusione scolastica (DLgs 66/17)
Il tema dell’inclusione scolastica degli studenti con disabilità è tornato al centro delle questioni attuali della scuola italiana, grazie anche alla approvazione, il 13 aprile 2017, del Decreto legislativo n. 66/2017, Norme per la promozione dell'inclusione scolastica degli studenti con disabilità, attuativo della Legge 107/2015.
Cosa cambierà concretamente? Il decreto riuscirà a realizzare quanto scritto nell’articolo 1? L'inclusione scolastica (…) risponde ai differenti bisogni educativi e si realizza attraverso strategie educative e didattiche finalizzate allo sviluppo delle potenzialità di ciascuno (…) nella prospettiva della migliore qualità di vita; si realizza nell'identità culturale, educativa, progettuale, nell'organizzazione e nel curricolo delle istituzioni scolastiche …
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Le nostre autrici
Viviana Rossi
Insegnante e dirigente scolastico in quiescenza, collabora da anni con riviste specializzate sulla scuola e con molte case editrici. È referente scientifico della formazione per la Casa editrice Lattes Editori. Svolge, a livello nazionale, attività formative su DSA/BES, normativa, valutazione e strategie didattiche inclusive.
Maria Enrica Bianchi
Ex insegnante di scuola primaria. È formatrice in molti corsi per docenti sulle problematiche dei disturbi dell’apprendimento, sulla didattica inclusiva e sulla valutazione. Coautrice di testi e articoli sulla normativa, valutazione e strategie didattiche inclusive.