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Sei un insegnante?
Scopri la nuova sezione Fai una domanda alle nostre autrici.
Sarà possibile porre alle autrici del blog, Enrica Maria Bianchi e Viviana Rossi, domande di approfondimento sui vari articoli, compilando un semplice form!
Domande e risposte saranno rese pubbliche.
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Il Decreto legislativo 62 del 2017: nuove norme in materia di valutazione
Il Decreto legislativo 62, Nuove norme in materia di valutazione e certificazione delle competenze nel primo ciclo ed esami di Stato, approvato il 13 aprile 2017, riordina e coordina in un unico testo le disposizioni vigenti in materia di esame di Stato conclusivo del primo e del secondo ciclo di istruzione; prove INVALSI (eliminazione della prova scritta a carattere nazionale dall’esame di Stato del primo ciclo di istruzione, ma anche l’introduzione della prova di inglese, insieme alle prove di italiano e matematica); certificazione delle competenze alla fine del primo ciclo (mediante un modello ministeriale di attestazione delle competenze trasversali e delle competenze chiave di cittadinanza).
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Chi sono gli studenti con BES presenti nelle nostre classi?
In ogni classe ci sono alunni che richiedono un’attenzione speciale per una varietà di ragioni: svantaggio sociale e culturale, Disturbi Specifici di Apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici, difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse. Quest’area dello svantaggio scolastico, che comprende problematiche diverse, dal 2012 viene indicata come «area dei Bisogni Educativi Speciali (BES)».
Grande è, quindi, l’eterogeneità presente nelle nostre classi; ma la scuola non può lasciare indietro nessuno e deve prendersi cura anche e soprattutto di chi ha problemi e non può farcela da solo!
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La normativa scolastica che un docente non può non conoscere
La normativa tutela il diritto all’apprendimento di ogni studente, cioè il suo diritto “ad una prestazione didattica efficace”, nel rispetto delle sue peculiari caratteristiche. Non solo. La normativa orienta e vincola la professionalità docente, fornendo alle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado indicazioni precise; suggerendo comportamenti didattici, strategie metodologiche, mezzi compensativi, misure dispensative e valutative adeguati. Ecco un quadro riassuntivo della normativa che i docenti dovrebbero conoscere per svolgere al meglio la loro professione in questa nostra società sempre più complessa (… con relativi approfondimenti da scaricare).
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Come apprendono i nostri allievi?
Poiché tutti siamo diversi e unici, in una classe ci possono essere molti e diversi modi di apprendere e non certamente un unico modo! Eppure è ancora molto diffusa la pratica di un unico modello di insegnamento che prescinde dalle caratteristiche personali dell’alunno , in base alla convinzione che per imparare basta ascoltare le spiegazioni, impegnarsi e studiare. Se uno studente non impara con gli stessi ritmi e con le stesse modalità degli altri, basta insistere, accentuare l’allenamento, senza cambiare nulla nella proposta didattica. L’esatto contrario del modello di apprendimento evidenziato dalle neuroscienze.
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Benessere psicofisico e apprendimento: suggerimenti
L’ interdipendenza tra il benessere psicologico della persona e l’apprendimento (quindi anche la qualità dell’insegnamento) ha basi scientifiche. Ce lo conferma anche Goleman.
La felicità, infatti, “aumenta l’attività di un centro cerebrale che inibisce i sentimenti negativi, aumentando così la disponibilità di energia insieme all’inibizione dei centri che generano pensieri angosciosi. Questa configurazione offre all’organismo un generale riposo, e lo rende non solo disponibile ed entusiasta nei riguardi di qualunque compito esso debba intraprendere ma anche pronto a battersi per gli obiettivi più diversi ( Goleman, D. Intelligenza emotiva. Milano, Rizzoli, 1996).
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Star bene a scuola
Stiamo vivendo un momento storico particolare: basta guardare un qualsiasi telegiornale per avere una chiara visione dei problemi che possono porsi i ragazzi di oggi. Nelle nostre classi non sempre si respira un ambiente sereno. La scuola e la classe dovrebbero, invece, essere il luogo ideale per potersi incontrare e interagire, con la giusta attenzione sia alle componenti cognitive sia a quelle affettive e relazionali. In classe dovrebbe star bene sia gli studenti sia i docenti ed è proprio per questo che è fondamentale l’educazione socio/affettiva che permette di creare situazioni d’apprendimento in cui poter star bene tutti, insieme, e lavorare in serenità.
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Le nostre autrici
Viviana Rossi
Insegnante e dirigente scolastico in quiescenza, collabora da anni con riviste specializzate sulla scuola e con molte case editrici. È referente scientifico della formazione per la Casa editrice Lattes Editori. Svolge, a livello nazionale, attività formative su DSA/BES, normativa, valutazione e strategie didattiche inclusive.
Maria Enrica Bianchi
Ex insegnante di scuola primaria. È formatrice in molti corsi per docenti sulle problematiche dei disturbi dell’apprendimento, sulla didattica inclusiva e sulla valutazione. Coautrice di testi e articoli sulla normativa, valutazione e strategie didattiche inclusive.